Perché (ancora) “Tratturi”? Manifesto 2.0

 “Ciao, quando sei arrivata? Che si dice a Bologna?” 

“Da quanto tempo! Come va? Stai sempre a Roma?” 

Frasi che si ripetono stancamente a ogni ritorno natalizio o estivo. Ma che succede quando la risposta a queste domande non è più un generico “tutto bene”, e se rivedersi con le vecchie conoscenze non è più solo una sequela di “ti ricordi”, di sbronze e di abbuffate, ma (anche) l’intrecciarsi di esperienze di attivismo radicate in diversi luoghi d’Italia (Molise compreso) e in differenti “aree” del movimento? 

Tratturi è un blog nato due anni e mezzo fa da un gruppo di molisani, fuorisede e non, con ambizioni giornalistiche e politiche molto alte (vedi il manifesto di tratturi 1.0). Avevamo sopravvalutato le nostre umane capacità e le potenzialità della stagione di lotte in atto in Molise in quel momento (ne parliamo più approfonditamente qui), ma avevamo anche sottovalutato le potenzialità politiche contenute nel semplice fatto di creare un canale di comunicazione denso di affetto, intelligenza e passione fra i nostri differenti percorsi di militanza.

Giunte al momento del “che fare” di fronte a un blog che iniziava ad essere un po’ troppo spoglio, ci siamo accorte che il vero valore aggiunto del progetto, l’elemento che più di altri ha tenuto insieme diverse compagne e compagni e ne ha fatti avvicinare altri non è stato  il lavoro redazionale in senso stretto, ma lo scambio costante e sempre molto vivo di idee, esperienze, confronti a partire da ciò che succedeva sul territorio molisano e nei vari luoghi dove molti/e di noi fanno, o tentano di fare, attività politica. Abbiamo effettivamente costruito una rete, i cui nodi si sono attivati quando le esperienze locali sono state arricchite dai contributi nazionali, e viceversa: la nostra partecipazione alla costruzione del Comitato Antifascista Molisano, l’inchiesta sulla gestione dei rifiuti, la presentazione del libro di Porpora Marcasciano e il successo dell’Altrolibro, la fiera dell’editoria indipendente, sono alcuni esempi dei risultati positivi di questa sinergia.

Abbiamo “bucato” su molti avvenimento importanti, non siamo riusciti a contribuire e incidere come avremmo voluto in alcune lotte locali, ma, grazie anche al nostro specifico punto di vista (dentro e fuori il Molise al tempo stesso), alle esperienze politiche maturate da tutti/e noi, al dibattito al nostro interno, crediamo di aver detto cose che, in Molise, non si sentono dire tanto spesso.

Non ci consideriamo esiliati (chi è partita/o), né confinati alla periferia del mondo (chi è rimasto/a). Chi è partito/a continua a tornare e a occuparsi del Molise, in un periodico transumare che vuole essere fattore di arricchimento, ribaltando la retorica catastrofista sulla continua emorragia di giovani; chi è rimasto/a non interrompe le relazioni umane e politiche con chi è partito.

Consideriamo tutto questo ininterrotto flusso di comunicazioni un patrimonio riscoperto.
Tratturi 2.0 riparte da qui. Non da ciò che ci eravamo prefissi e non abbiamo realizzato che a sprazzi, ma da ciò che è successo, e che si è rivelato molto più importante di quanto non avessimo programmato alla nascita di questo blog. 

Tratturi 2.0 rinasce con una solenne assunzione di irresponsabilità.
Rinunciamo al sogno di essere motori di una ricomposizione del movimento molisano.
Rinunciamo all’ambizione di “coprire” tutto ciò che accade in Molise, e in buona misura anche all’idea che fare controinformazione sia la nostra prima funzione.
Vogliamo essere invece, sempre di più, un mezzo di collegamento fra attivisti/e locali e attivisti/e fuori sede, e degli attivisti/e fuori sede fra loro, perché, oggi come al momento della nascita del blog, siamo convinte che mantenere viva questa rete di relazioni umane e politiche possa arricchire noi e chi ci legge.
Scriveremo delle cose che ci stanno a cuore e di cui ci già occupiamo nei luoghi in cui viviamo, e di quelle di cui discutiamo al nostro interno, ogni volta che queste entreranno in risonanza con questioni “molisane”, e viceversa.
Scriveremo in modo più agile: le inchieste non saranno più realizzate con modalità giornalistica, ma potrebbero comporsi di tanti piccoli pezzi, pubblicati man mano, che riflettono i nostri tanti piccoli punti di vista, esperienze, informazioni e lavori di ricerca su un certo tema.
Se ce ne sarà la possibilità, proporremo ancora dibattiti, presentazioni di libri e altre iniziative sul territorio.

Sarà questo il nostro modo per continuare a far esistere Tratturi, compatibilmente, però, con i nostri tempi di vita, di studio, di lavoro, e con il tempo che, nelle città in cui viviamo, dedichiamo già alla militanza.

Restiamo un collettivo redazionale e non politico, perchè continuiamo a condividere dei principi di fondo – antifascismo, antirazzismo, antisessismo, anticapitalismo – e una passata militanza in varie generazioni di movimento studentesco, ma manteniamo percorsi politici individuali differenti: il che non è il nostro cruccio, ma la nostra cifra distintiva, e uno dei motivi principali per cui siamo convinte che oggi più che mai ci sia bisogno di una “cosa” come Tratturi, e non solo in Molise. Purtroppo infatti nel resto d’Italia il dialogo tra “aree” di movimento diverse sta diventando sempre più difficile, mentre in un luogo periferico come il Molise percorsi e approcci politici differenti all’interno della sinistra radicale riescono più facilmente a parlarsi e ad arricchirsi a vicenda.

Visto che stiamo scegliendo programmaticamente dei ritmi di lavoro più umani e delle forme di appartenenza (ancora) più fluide, speriamo anche che qualcuna/o di voi lettrici e lettori si decida a passare dall’altra parte dello schermo, e a contribuire a questo blog.

Nell’immane quantità di tempo che perdete in rete, continuate a concederci cinque minuti a settimana: proveremo a non deludervi.