riceviamo e pubblichiamo l’appello redatto da un centro di studi politici formato da ragazzi e ragazze che vogliono liberare il Molise dalle tenaglie di una classe politica irresponsabile e anti-popolare.
APPELLO AI GIOVANI
Eccoli seduti attorno ad un tavolo, vecchi arnesi della politica e giovani aspiranti a ripercorrerne le orme: lo stesso tavolo di tre mesi fa, quello attorno a cui hanno consumato il primo delitto: regalare la provincia – ultima istituzione rimasta nelle mani del centrosinistra – al centrodestra, e lo hanno fatto in più modi:
- distruggendo la possibilità di costruire l’unità stessa del centrosinistra,passando sotto un silenzio di piombo l’esperienza della amministrazione uscente, evitando di far conoscere e portare alla discussione politica la natura reale del conflitto tra l’amministrazione provinciale uscente – nel cui merito per altro non vogliamo entrare – e la restante parte del centrosinistra.
- utilizzando il tema delle primarie più volte fissate ma mai organizzate come uno specchietto per le allodole utile a mantenere calmi quelli che si erano impegnati per realizzarle, far passare il tempo e renderle ormai non più praticabili, nonostante la mobilitazione popolare che le aveva chieste a gran voce.
Al vecchio tavolo oggi se ne aggiunge un altro, composto dai più giovani, impegnato nello stesso gioco.
Il senso del gioco condotto si è rivelato appieno nelle conclusioni della tornata elettorale: i soggetti del tavolo hanno lavorato per il trionfo dello iorismo, ritagliando per alcuni tavolinanti il ruolo subalterno di raccoglitori di briciole cadute dalla tavola dei potenti, per altri nemmeno questo.
In questa partita i dirigenti del PD hanno recitato la parte di protagonisti, i dirigenti di SEL sono stati buoni comprimari, i Comunisti Italiani complici e Rifondazione Comunista ci ha offerto un’alternativa non credibile perché ispirata a logiche partitiche e non all’interesse collettivo.
La posta in gioco per il nostro territorio è il fiume di denaro che segue il fiume dei rifiuti tossici sversati nelle nostre acque e nei nostri terreni, destinati ad ammorbare l’aria che respiriamo, l’acqua che beviamo, i cibi di cui ci nutriamo. La posta in gioco è inseguire il fiume di denaro che accompagna il fiume di cemento che soffoca il nostro territorio. La posta in gioco è il fiume di denaro che segue quell’altro fiume di denaro che prende la forma dell’usura e strangola famiglie e aziende a cui è reso estremamente difficile l’accesso al credito che doveva aiutare i produttori nelle angustie della crisi. Non a caso assistiamo alla chiusura di decine e decine di piccole e medie aziende.
Il nostro territorio deve fare i conti con la presenza ormai ratificata delle mafie. Non è mai stata, la nostra regione, l’isola felice : certo non lo è ora. Gli attori che partecipano sia pure in ruoli subordinati a questa penetrante invasione, ne sono corresponsabili. Questo è il quadro della realtà molisana che ci si rivela ad un’indagine sia pur sommaria, i cui picchi rivelatori si chiamano scandalo Cosib, doppio inceneritore di Venafro, discarica stracolma di Montagano, acqua avvelenata dai trialometani, terreni impregnati di trielina e non bonificati, bensì usati per la produzione agricola di prodotti destinati al mercato.
Sono consapevoli i tavolinanti, piccoli e grandi, che la posta in gioco riguarda la salvezza del nostro territorio dalla invasione delle mafie che seguono le tre direttrici già indicate: rifiuti tossici, cemento, usura?
Chi siede a quel tavolo è consapevole della presenza di un convitato di pietra? Il convitato di pietra è la mafia.
Noi proviamo orrore per la gestione ioriana del potere, per la vischiosa rete clientelare che soffoca nel suo abbraccio mortale la possibile vitalità di questa regione, proviamo ripugnanza per l’etica familistico-tribale che determina le scelte dei nostri decisori politici, in settori delicatissimi, addirittura vitali, come la sanità (vedi le ultime rivelazioni relative all’ospedale d’Isernia), ci indigna e ci sconvolge lo spreco insensato e vergognoso di denaro pubblico che ha il suo ultimo clamoroso esempio nello smantellamento della camera iperbarica del Vietri di Larino.
A tutto questo vogliamo opporci con le nostre forze, denunciando come illegittimo e destituito di credibilità politica il ruolo dei dirigenti dell’attuale centrosinistra che sono gli stessi che ci hanno portati alla sconfitta e alla rovinosa situazione attuale. E nella condizione degradata nel nostro territorio abbiamo individuato come assoluta priorità la lotta per la liberazione del nostro territorio dalla presenza corruttrice delle mafie, interne ed esterne, che nelle condizioni materiali e politiche ha trovato il suo brodo di cultura ed ha inquinato e sta inquinando tutti gli aspetti della nostra vita collettiva. Questa lotta è la premessa essenziale perché possano svolgersi politiche attive del lavoro, perché sia risanato il tessuto produttivo della regione, perché sia elaborato e attuato un nuovo modello di sviluppo che valorizzi la formazione permanente, l’innovazione, la ricerca, la produzione di energia basata su fonti rinnovabili, perché il territorio sia restituito alla sua integrità e dotato di infrastrutture moderne, perché siano disponibili per i giovani occasioni di lavoro ‘buono’ che ne riconoscano e ne premino il merito, la preparazione, l’intelligenza, la volontà e consentano loro di restare in questa terra. Non ci basta il ‘cambiamento’, di cui peraltro riteniamo del tutto incapaci gli attuali dirigenti del centrosinistra, troppo improvvisamente convertiti alle primarie purché funzionino da passerelle per le loro ambizioni, e purché possano continuare a condividere i profitti dell’attuale situazione, rimanendo dietro le quinte e assumendosi la responsabilità di cogestire i processi in corso. Non ci basta il cambiamento,vogliamo la liberazione della nostra terra, della nostra gente, dei giovani, del nostro futuro. A questa battaglia chiamiamo le ragazze e ragazzi che con noi condividono la critica alla società precarizzante che chiude gli orizzonti del domani, e li invitiamo a costruire insieme a noi, con le nostre mani,un futuro migliore per tutti!
Adesioni:
Paolo Di Lella, Manuel Colangelo, Martina Campajola, Jacopo Di Donato, Giuseppina Tucci, Lorenzo Paglione, Angelica Zurlo, Jessica de marco, Giuseppe Reale, Chiara Toma, Antonella Pagano, Alessandro De Tullio, Gianluigi Latessa, Massimo Di Cristofaro, Alessandra Marrone, Francesco Colangelo, Francesca Vitagliano, Gaia Giovannitti, Danilo Grano, Enrica Marrone, Casilli Gianmaria, Marrone Enrica, Paolo Colagrossi, Stefania Natarelli, Dario Camposarcone, Giuseppe Zampino, Andrea Sellitto, Ilaria Centracchio, Alessandro Giovannitti, Elisa Vitarelli, Michela Vitarelli, Gianluca Giordano, Eliana Cocca, Biagina Boccardi, Elena Boccardi, Fabio Iacobucci.
Per aderire all’appello invia nome, cognome e data di nascita all’indirizzo: paolodilella@autistici.org
indicando nell’oggetto la seguente dicitura: “adesione alla denuncia-appello”
Ciao Eliana! se vuoi sottoscrivere l’appello manda pure una mail all’indirizzo seguente: paolodilella@autistici.org. Grazie e… continua a seguirci!!
ELIANA COCCA, sottoscrivo!
Non serve appartenere a partiti o associazioni per capire che ci stanno escludendo dalla gestione del nostro territorio! Unirsi per combattere la vigliaccheria che ci circonda è indispensabile; ci impegneremo sperando di non dover lasciare il posto ai “prossimi giovani”!