L’albergatore e il riso bruciato: storiella edificante sul razzismo inconsapevole

Il 12 Giugno scorso, a Monteroduni, i migranti confinati da Aprile nell’Hotel Holiday si sono rivoltati contro le umilianti condizioni di trattamento che ricevono da mesi, senza peraltro nessuna certezza sui tempi di permanenza nella struttura – una delle strutture improvvisate individuate dalle Prefetture per rispondere alle indicazioni del decreto Alfano sull'”emergenza”, del mese di Gennaio -.

Avevamo già descritto le condizioni di soggiorno, di incertezza di diritti dei migranti confinati all’Hotel Le Cupolette di Vinchiaturo: ciò che accade a Monteroduni è solo la triste conferma del fatto che non ci sono eccezioni alla regola. Leggi tutto “L’albergatore e il riso bruciato: storiella edificante sul razzismo inconsapevole”

APPELLO: Il Molise non deve diventare una terra di confino!

Noi cittadini, militanti politici e associativi, rappresentanti di associazioni attive sul territorio molisano, in relazione alla presenza di circa 150 immigrati in Molise e a fronte di prevedibili nuovi arrivi, consapevoli della strutturale inadeguatezza del sistema provvisorio di accoglienza messo in piedi dalla circolare 104 dell’8 gennaio 2014, chiediamo con forza:

 

  1. l’informazione più completa e chiara su come le prefetture regionali vogliono gestire la cosiddetta emergenza: strutture individuate, criteri di scelta, monitoraggio e controllo
  2. piena garanzia di tutti i diritti previsti dalla circolare per gli immigrati: mediazione linguistica, assistenza legale e psicologica, supporto reale alla possibilità di spostamento sul territorio. Le Prefetture hanno il dovere di individuare immediatamente, sul territorio, enti o associazioni adatte a svolgere questo servizio, in affiancamento o in sostituzione di chi, al momento, non sembra in grado di garantire i servizi minimi richiesti.
  3. Un corso di italiano che consenta agli immigrati l’acquisizione di questo fondamentale strumento di espressione ed emancipazione che è la lingua del paese di arrivo.
  4. creazione di un tavolo permanente territoriale per il monitoraggio dei servizi per immigrati esistenti o attivabili sul territorio e per il coordinamento tra strutture al fine di garantire il massimo rispetto degli immigrati e delle leggi vigenti.

 

I firmatari inoltre si impegnano ad attivarsi per far conoscere agli immigrati già arrivati e a quelli che arriveranno tutti i loro diritti, e a lottare politicamente, con la costruzione di momenti pubblici di protesta, per il pieno e rapido superamento di ogni gestione straordinaria dell’accoglienza, in favore dell’entrata in regime di un sistema che, al di là delle opinioni diverse in proposito, sia chiaro, coerente e costante nel tempo, sola garanzia per il rispetto quantomeno dei diritti minimi stabiliti dalle leggi e dagli accordi internazionali.

 

per aderire scrivere alla nostra pagina Facebook oppure all’email tratturi@insicuri.net

 

Adesioni:

Tratturi – Molise in movimento

Osservatorio sulla Repressione

Comitato Primo Marzo Campobasso

Il Bene Comune – Arte cultura e civiltà per il Molise del III millennio

Arci Isernia

Associazione famiglie contro l’emarginazione e la droga (comunità il noce)


	

“Accogliere” come?? Sulla proposta di un centro per richiedenti asilo a S. Giuliano

IMG_1554“Accogliere” i migranti sbarcati a Lampedusa nel villaggio di prefabbricati di San Giuliano di Puglia, oggi rimasto disabitato perché finalmente i terremotati sono tornati tutti nelle loro case – cosa che, è bene sottolinearlo, non è avvenuta in altri paesi del cratere. Sembrerebbe una buona idea, per “dare accoglienza ai poveri immigrati”, per recuperare strutture altrimenti inutilizzate, per ripopolare un piccolo paese e ridargli vita. E infatti alcuni  approvano incondizionatamente la proposta partorita dall’assessore regionale Petraroia.

Per fortuna, in questo clima di consenso quasi unanime e di intorpidimento della coscienza critica, si è levata anche qualche voce di dissenso. Italo di Sabato ha parlato del rischio che i migranti vengano impiegati nel lavoro nero nelle campagne circostanti, mentre Pax Christi si è detta contraria a questo tipo di “progetti faraonici di accoglienza, ad una forte concentrazione di persone, a una militarizzazione del luogo, a un trattarli come animali rinchiusi in un circo”.

Su questo blog abbiamo cercato fin dal 2011 di seguire la situazione dei richiedenti asilo fuggiti dalla Libia e di descrivere luci e ombre della gestione della cosiddetta “emergenza Nord Africa” nella nostra regione (ecco i nostri articoli sul tema). Anche noi abbiamo dubbi e riserve sulla proposta, e soprattutto riteniamo che se ne debbano precisare meglio alcuni aspetti, prima di approvarla incondizionatamente. Leggi tutto ““Accogliere” come?? Sulla proposta di un centro per richiedenti asilo a S. Giuliano”

Militarizzare il Molise? # Ma LEVAti…

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Non è certo da ieri che ci ritroviamo, nostro malgrado, a denunciare il carattere reazionario dell’iniziativa politica del PD. Non crediamo sia il caso, ora, di fare la lista dei provvedimenti destroidi e antipopolari che, negli ultimi anni, il PD ha portato avanti a livello nazionale e locale. Potremmo citare le guerre “umanitarie” avallate dal governo D’Alema, o la contiguità rispetto alle politiche della troika (vedi Fiscal Compact), i rapporti con le lobby finanziarie e affaristiche, la presa di posizione a favore della TAV e contro le popolazioni della Val di Susa, la riforma Treu del mercato del lavoro, la contro-riforma scolastica e universitaria, il silenzio sulle trattative Stato-mafia, la svendita del patrimonio pubblico e le privatizzazioni (vedi Autostrade e Telecom), la riforma costituzionale in senso federalista… potrei continuare riempendo decine di cartelle fino ad arrivare alla cronaca di questi giorni.

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Un muro da abbattere e la potenza di una storia collettiva

occupymordor-xm24-140413-webNegli ultimi mesi abbiamo parlato diverse volte, su questo blog, degli spazi sociali occupati e in pericolo di sgombero in giro per l’Italia, e di quanto sarebbe necessario avere anche in Molise uno spazio libero e autogestito, in cui fare cultura e socialità al di fuori delle logiche di mercato, in cui fare politica senza dover avere la tessera di qualche partito.

Abbiamo parlato anche – questo un annetto fa- di Blu e del suo murales antimilitarista al Terminal di Campobasso, che alcuni amministratori miopi e ignoranti avrebbero voluto cancellare per il suo significato sovversivo.

Non possiamo che raccontarvi, allora, la bella iniziativa di domenica scorsa a Bologna, quando davanti a diverse centinaia di spettatori – ma spettatori solo per quella sera, come si è precisato all’inizio!- Wu Ming ha raccontato e spiegato la recente opera di Blu sul muro di ingresso di XM24.

Qui potete esplorare il murales in tutti i suoi dettagli, qui potete leggere un articolo che lo descrive e qui  trovate alcuni materiali audio e video sulla serata. Leggi tutto “Un muro da abbattere e la potenza di una storia collettiva”

[Bologna] Bartleby, una storia infinita

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Due giorni fa DIGOS e Polizia di Stato, probabilmente col consenso dell’amministrazione dell’Ateneo bolognese, hanno chiuso e sequestrato l’Aula Roveri, un’aula della facoltà di lettere occupata di recente dal collettivo Bartleby, con l’obiettivo di proseguire le attività che si svolgevano nella vecchia sede di Via San Petronio Vecchio, sgomberata e murata lo scorso 23 gennaio (della vicenda di Bartleby e altri spazi bolognesi abbiamo già parlato qui).

Nell’esprimere la nostra piena e incondizionata solidarietà, unita all’augurio che a Bologna si occupino mille spazi, compresa la casa del Rettore, del Preside della Scuola di Lettere e di tutto il corpo docenti, condividiamo alcune riflessioni sparse discusse al nostro interno. Leggi tutto “[Bologna] Bartleby, una storia infinita”

Riprendiamoci il Molise, ripartiamo dagli spazi !

I nostri lettori più attenti avranno sicuramente notato che da qualche tempo a questa parte stiamo pubblicando articoli sulla questione degli spazi sociali autogestiti nelle varie città dove risiediamo noi tratturanti. Roma, Pisa e Bologna sono solo le prime tappe di un percorso che vorremmo fare insieme a voi attraversando gli spazi sociali autogestiti di gran parte della penisola.

Perché un blog di attivisti fuorisede decide di occuparsi questi spazi è presto detto. Siamo originari di una terra nella quale gli unici spazi di socialità erano i bar, dappertutto spadroneggiavano, nei paesi come nelle città con il loro mix da urlo: birra a buon mercato e il classico biliardino. Oggi nelle città i bar sono stati sostituiti dai più chic e carastosi pubs ma la sostanza è rimasta la stessa: una socialità normalizzata, in cui l’insofferenza e la rabbia vengono sedate dall’alcol, nella quale si ripropongono i soliti ruoli e che in ogni caso è accessibile solo a chi ha i soldi per comprarsela. Se hai i soldi ti “diverti” ma se non ne hai resti nell’angolino del tavolo per non far notare che ti manca “la consumazione” e, con essa, ti manca anche la possibilità di stare in tranquillità con i tuoi amici e le tue amiche. Oggi la presunta socialità si compra come fosse un’automobile.

Abbiamo un altro problema grosso, in Molise non ci sono spazi liberi per fare politica. Riunirsi, discutere, approfondire, vedere film, documentari oppure allestire una mostra sono attività diventate praticamente impossibili, a meno che non si sia in grado di cacciare una bella quantità di danaro per affittare spazi privati o spazi pubblici dati in gestione ai privati. La cosa non si nota, poiché sembra che gli unici che si debbano riunire per discutere siano gli incravattati di partito, i quali hanno già le loro sedi (pagate dai noi) ma il problema per tutt* coloro che vogliono fare politica al di fuori dei partiti esiste e potete immaginare che non sia di poco conto. Se già è difficile fare attività politica in Molise, per i soggetti non partitici di movimento a causa delle condizioni socio-culturali, figuriamoci quando non si ha nemmeno un luogo dove potersi riunire per portare avanti l’attività politica quotidiana.

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La lotta per gli spazi a Roma, un caso emblematico: SCuP!

Il 30 maggio 2012 è nato a Roma SCuP (Sport e Cultura Popolare), uno degli ultimi esperimenti di successo che il movimento eterogeneo ha messo in atto negli anni qui nella capitale. L’edificio occupato, come spesso accade, ha alle spalle una storia di strani passaggi tra lo stato e una società immobiliare abbastanza sospetta (1).

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Bologna: Bartleby, Atlantide, XM24 resistono

Pochi giorni fa a Bologna è stato occupato l’ex convento di Santa Marta, all’angolo fra Strada Maggiore e via Torleone, alla fine di un corteo in difesa dello spazio autogestito Bartleby, vergognosamente sgomberato lo scorso martedì da uno spazio di proprietà dell’università, proprio mentre anche altri due spazi sociali sono a rischio – Altantide e XM24.

Aggiornamento: stamattina (30 gennaio) l’ex convento è stato sgomberato e restituito così alla polvere e all’abbandono. Bartleby, dall’aula occupata di via Zamboni 38, annuncia nuove iniziative per i prossimi giorni.

 

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CasaPound, ovvero dello scegliere da che parte stare

E’ di qualche giorno fa la notizia dei dieci arresti nei confronti di altrettanti esponenti di CasaPound Napoli: due sono in galera, Giuseppe Savuto ed Enrico Tarantino (quest’ultimo, la cui posizione è più grave, è stato immediatamente scaricato dall’associazione nazionale), mentre altri, tra cui Emmanuela Florino, figlia di un ex senatore di Alleanza Nazionale, sono agli arresti domiciliari. Leggi tutto “CasaPound, ovvero dello scegliere da che parte stare”