Stamattina è occorso un fatto di inaudita gravità. Il giornalista Michele Mignogna, autore di numerose inchieste sull’infiltrazione mafiosa nella nostra regione, ha subito l’ennesima intimidazione da parte della mafia. Davanti alla propria porta di casa, Michele ha trovato un pacco contenente una testa di capretto mozzata.
Non è la prima volta che le organizzazioni malavitose “avvertono” il nostro coraggioso giornalista, e questo è il segno che le sue inchieste colpiscono direttamente, pervicacemente e decisivamente gli interessi delle cosche.
Da parte nostra, ciò che possiamo dire, è che Michele Mignogna è per noi un modello a cui ci ispiriamo per il nostro lavoro di blogger. Continueremo, seguendo il suo esempio, ad impegnarci nell’indagare tutti quei fenomeni che ineriscono all’inquinamento del nostro ambiente, naturale e sociale.Vogliamo invitare tutti i cittadini, compresi i più giovani a interessarsi con il massimo impegno a queste dinamiche. E a denunciare, denunciare e denunciare… perché questo è il modo più efficace per liberare le popolazioni dalla gestione criminale degli affari pubblici e privati. Vogliamo, inoltre, che gli autori di questo avvertimento mafioso sappiano, che se vogliono colpire Michele devono colpire tutti noi, perché oggi più che mai siamo tutti Michele Mignogna.
La Redazione.