Pubblichiamo una breve cronaca di due belle iniziative dal basso che hanno animato il capoluogo molisano domenica scorsa.
Domenica mattina Campobasso si è svegliata con la voglia di reagire, in maniera spontanea ed allegra, alle catastrofi sociali, politiche ed ambientali che stanno invadendo non solo la nostra regione, ma tutt’Italia! Tre le diverse iniziative due, in particolare, trasmettevano un forte messaggio di passione e speranza: “100strade per giocare”, organizzata da Legambiente e dall’Unione degli Studenti e “Human Rights tour 50°” di Amnesty International.
Legambiente insieme all’Uds, nell’ambito del progetto “I Giovani che Cambiano il Clima che Cambia”, ha pensato di organizzare una mattinata di giochi educativi per tutti i bambini… L’iniziativa non è certo partita col piede giusto, perchè alle 9 di mattina nessuno si era occupato dell’apertura di Villa de Capoa, il cui permesso di occupazione era stato preventivamente e legettimamente richiesto ed accordato. Dopo aver letteralmente svegliato il sindaco e mosso un po’ di vigili disorganizzati, le porte della Villa sono state aperte e finalmente organizzati tantissimi giochi: i bambini si occupavano diligentemente di raccolta differenziata ed energia alternativa, abbattevano a suon di pallline i birilli-nucleare e scalpitavano per avere un bel sole dipinto sulla guancia. I genitori, intanto, hanno avuto la possibilità di informarsi meglio e bene sui quesiti referendari del 12 giugno. Tanta allegria, tanti sorrisi e tanta voglia di ripartire dai più piccoli per un Paese più sano, per dei cittadini più sani migliorando così entrambi!
In Piazza Municipio, invece, si festeggiava il cinquantesimo compleanno di Amnesty International! I ragazzi hanno passeggiato per il Corso mantenendo ognuno un cartellone con su scritta una parola che componeva il primo articolo della Dichiarazione sui Diritti dell’Uomo: “TUTTI GLI UOMINI NASCONO LIBERI ED EGUALI IN DIGNITA’ E DIRITTI!” Insieme ai passanti hanno brindato alla libertà proprio come fecero, nel 1961, in un locale pubblico del Portogallo, due studenti, fondando Amnesty International. Per aver fatto questo gesto augurale i due ragazzi furono arrestati dalla polizia del dittatore Salazar. Tra l’euforia di questa festa non si è mancato di ricordare quanto siano poco rispettati i diritti umani, anche in questa che definiamo l’era del progresso; soprattutto in questo periodo in cui guerre e rivoluzioni minano i diritti umani fondamentali. Molti hanno firmato le petizioni, continuando a credere in quello che è un gesto non solo simbolico e tanti si sono fermati a scrivere perché sono dalla parte dei diritti umani… una studentessa ha lasciato scritto: “perché sono dalla parte del sorriso”.
Federica Ciarlariello