Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del Circolo PRC “P. Impastato” di Campobasso
Il circolo PRC “P. Impastato” di Campobasso esprime forte costernazione per la notizia diffusasi nei giorni scorsi circa il provvedimento di condanna penale che ha colpito sette giovani attivisti del CAAM (Comitato Antifascista e Antirazzista Molisano). Il Partito della Rifondazione Comunista tiene a sottolineare la propria vicinanza alle compagne e ai compagni colpiti da tale sentenza ritenendo profondamente sbagliato criminalizzare chiunque ponga in essere iniziative volte a contrastare le organizzazioni fasciste.
Ci chiediamo, anzi, perché e con quale diritto i rappresentanti locali delle Istituzioni democratiche abbiano voluto accordare il loro patrocinio all’iniziativa di Casa Pound.
Mentre lor signori si concentrano per cercare una risposta credibile, noi intanto vogliamo spiegare perché non avrebbero dovuto.
Innanzitutto per non cadere in contraddizione con se stessi. Perché, in sostanza, che piaccia o no, la Costituzione italiana vieta ai fascisti di organizzarsi in qualsiasi forma e di propagandare le loro idee. Non certo perché si considerino, queste ultime, rivoluzionarie, ma molto più semplicemente si ritiene che siano inconciliabili con lo spirito di una Repubblica democratica, così come – per lo meno – essa era stata concepita dai costituenti! Una Repubblica nata sulle macerie materiali e morali di un paese che usciva da un ventennio di dittatura e che aveva conosciuto l’olio di ricino, il confino, le leggi razziali, le deportazioni e infine la guerra. Forse per questi motivi i fondatori della Costituzione avevano pensato di bandire il fascismo, perché ritenevano che un nuovo compromesso tra le forze che avevano condotto la Resistenza sarebbe potuto nascere solo sui valori comuni della libertà, del lavoro dignitoso, dell’uguaglianza di tutti i cittadini a prescindere dall’appartenenza razziale o culturale.
Forza morale e coscienza storica. Niente di trascendentale.
Da questo punto di vista ciò che è accaduto ad Isernia lo scorso Ottobre ha del paradossale. I fascisti di Casa Pound hanno tenuto un’iniziativa nei locali della Provincia di Isernia la quale ha anche concesso loro il patrocinio pubblico! Agli antifascisti, invece, è stato negato l’assemblamento nella piazza adiacente. E non è tutto. Uno straordinario ed incomprensibile dispiegamento di forze della polizia è stato utilizzato a difesa dei “fascisti del terzo millennio” (la definizione è loro) mentre un’ampia zona rossa paralizzava l’intera città e lasciava stupefatti i cittadini isernini.
Ma tutto questo è stato ritenuto ancora insufficiente… Il piccolo corteo di una cinquantina di attivisti che si era portato (percorrendo i marciapiedi!) in via Graziani a ridosso della zona rossa è stato considerato evidentemente una provocazione inaccettabile e sette di questi attivisti sono stati condannati con decreto penale a pagare una multa di 1350 euro commutabili in 8 giorni di carcere (più 206 euro di ammenda, insomma uno sconto in denaro da pagarsi in natura). In pratica, il tribunale di Isernia ha rispolverato, per l’occasione, un decreto regio approvato nel 1931 in pieno regime fascista! (art. 110 c.p., 18, comma 5,R.D. 773/1931).
Sul decreto di condanna si legge che i manifestanti gridavano slogan del tipo “il Molise è antifascista” e intonavano la canzone “Bella ciao”.
Non c’è che dire: facinorosi e terroristi!
Noi siamo comunisti e siamo consapevoli che la strada per restituire l’uomo all’Umanità sia ancora lunga e tortuosa, siamo coscienti che lottare contro la povertà e contro lo sfruttamento sia un compito che probabilmente non si esaurirà neppure nelle nostre brevi esistenze, ma per ora, un punto vogliamo tenere ben fermo: i valori della Resistenza non si toccano! Questo deve essere chiaro a tutti. E su questo crediamo di poter convergere in un unico fronte – così come allora!– con tutte le forze antifasciste, libertarie e democratiche alle quali ci appelliamo fin da subito affinché nelle prossime settimane si crei e si consolidi un fronte unico antifascista che si opponga alle condanne e rilanci l’iniziativa contro l’apertura dei covi neri nella nostra regione.
Il PRC Campobasso nel ribadire con fermezza piena solidarietà agli attivisti coinvolti nell’iniziativa giudiziaria, intende dichiararsi convintamente al loro fianco. Intende fare ciò su tutti i fronti, organizzando iniziative politiche di sensibilizzazione, percorrendo le vie istituzionali con un’interrogazione al Ministero degli Interni, ma soprattutto offrendo l’assistenza dei propri legali ai condannati.
Siamo e saremo sempre con voi! Viva il Molise antifascista! No pasaran!