L’amministrazione di Campomarino accoglie lo squadrista Stefano Delle Chiaie. Gli antifascisti molisani rilanciano la battaglia democratica

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del C.A.A.M

 

La storia si ripete. Ed è una brutta storia.

Ancora una volta, un’amministrazione molisana raccoglie la provocazione dei fascisti.

Oggi pomeriggio, a Campomarino, lo squadrista Stefano Delle Chiaie, verrà accolto con tutti gli onori, dall’assessore alla cultura Giuseppina Occhionero.

Per chi non conoscesse la storia dell’Italia contemporanea, ecco una breve biografia politica di Stefano Delle Chiaie.

Stefano Delle Chiaie aderì al Movimento Sociale Italiano a 14 anni, nella sezione Appio-Tuscolano di Roma, frequentata da numerosi reduci della Repubblica Sociale Italiana. Nel 1956, a vent’anni, uscì dal Msi per seguire Pino Rauti nell’avventura del Centro Studi Ordine Nuovo dove strinse amicizia con Paolo Signorelli che divenne poi leader del movimento.

Nel 1962 Delle Chiaie, abbandonò Rauti e fondò il movimento Avanguardia Nazionale Giovanile, fortemente anticomunista e fascista, successivamente autoscioltasi dopo numerosi arresti dei suoi militanti.

La battaglia di Valle Giulia

Il 1º marzo 1968, nell’ambito delle prime manifestazioni studentesche a Roma, Delle Chiaie prese parte al corteo studentesco alla guida del gruppo romano della disciolta Avanguardia Nazionale, assieme al FUAN-Caravella e a Primula Goliardica. Quando il corteo giunse a Valle Giulia si trovò la strada sbarrata da un cordone di polizia e la situazione rapidamente degenerò. Delle Chiaie guidò l’attacco contro la polizia che diede il via agli scontri noti come la Battaglia di Valle Giulia. Gli ex di Avanguardia Nazionale Giovanile erano inoltre supportati da esponenti del FUAN e del MSI.

Gli scontri terminarono con l’arrivo della polizia che procedette a numerosi arresti tra cui lo stesso Delle Chiaie che fu comunque scarcerato poco dopo. Iniziarono in questo periodo i contatti tra Avanguardia Nazionale e il Fronte Nazionale di Junio Valerio Borghese.

La strategia della tensione

Nel mese di aprile, Delle Chiaie e Pino Rauti riuniscono una quarantina di neofascisti particolarmente ditintisi nelle attività squadristiche facenti parte del FUAN, dell’MSI, della Caravalla ed alcuni ex-Avanguardia Nazionale al fine di recarsi nella Grecia dei colonnelli. Di ritorno in patria, l’attività dei neofascisti che hanno partecipato alla trasferta greca si concentrerà nel tentativo di infiltrarsi nei movimenti di sinistra, ormai straripanti in tutta Italia, col fine di racocgliere informazioni utili ai servzi segreti e alla Polizia di Stato per aprire il cosiddetto decennale periodo della “strategia della tensione”. Furono molti gli attentati e le stragi in cui emersero le responsabilità di gran parte dei quaranta squadristi. Basti pensare che Mario Michele Merlino ed altri fascisti, quindici giorni dopo il loro rientro a casa, misero su un falso gruppo anarchico chiamato “XXII Marzo” (da non confondersi con il “Circolo 22 Marzo”).

L’attività golpista in Sud-America

Nel corso di un viaggio in Sudamerica del 1974 con Junio Valerio Borghese in Cile Delle Chiaie conobbe Augusto Pinochet[17] e nel 1975 a Madrid, in occasione dei funerali di Franco, lo incontrò nuovamente. In seguito a questo incontro decise di trasferirsi in Cile.

Delle Chiaie, trasferitosi in Cile nel 1976 ebbe a disposizione, per il proprio gruppo, un ufficio a Santiago del Cile in cui si occupava di propaganda e di controinformazione sullo stile dell’Aginter Press. Fu inoltre direttamente coinvolto dal regime di Augusto Pinochet alle riunioni della Dirección Nacional de Inteligencia (DINA) di Manuel Contreras e in seguito nell’Operazione Condor per l’azzeramento dei dissidenti.

Nel 1977 si trasferì per breve tempo in Argentina e già nel 1978 in Bolivia. In Bolivia partecipò insieme a Pierluigi Pagliai, che Delle Chiaie aveva conosciuto in Spagna, alla costituzione di un gruppo paramilitare alle dipendenze del Ministero degli Interni boliviano[20] presieduto da Klaus Barbie che, assunto il nome di “Klaus Altmann”, era allora consigliere per la sicurezza boliviano. Questo gruppo che aiutò Luis García Meza Tejada a prendere il potere con un colpo di stato nel 1980 fu soprannominato “i fidanzati della morte”. Delle Chiaie divenne quindi “consigliere politico” prima di Luis García Meza Tejada, poi del suo successore Celso Torrelio Villa[21].

In poche, l’amministrazione di Campomarino concede agibilità politica (perché di questo si tratta) ad un dirigente neofascista implicato nelle stragi di Piazza Fontana, della stazione di Bologna e nel cosiddetto “Golpe Borghese”. Uno stretto collaboratore del criminale internazionale Pinochet e del feroce dittatore boliviano Luis García Meza Tejada.

Dopo i fatti di Isernia, dove l’amministrazione ha ospitato nei locali della Provincia, i fascisti di CasaPound, e dove la magistratura ha condannato 7 antifascisti per avere espresso in maniera pacifica il loro dissenso, la storia si ripete a Campomarino. Questa volta il C.A.A.M. (Comitato Antifascista e Antirazzista Molisano), ha scelto di intervenire in modo da non pubblicizzare ulteriormente l’iniziativa. Il CAAM si riserva, comunque, di manifestare nei prossimi giorni l’assoluta opposizione nei confronti dei tentativi dei gruppi neofascisti di infiltrarsi nel Molise ed intende esprimere condanna politica verso le istituzioni compiacenti.

La nostra lotta continua. Ora e sempre antifascismo militante!

 

C.A.A.M. (Comitato Antifascista e Antirazzista Molisano)