Forse in quanto soggetto discriminato dovrei dire grazie a qualsiasi personaggio che, dalla parte dei “normali”, spende una parola per me. Eppure l’articolo di Camilla De Camillis su l’Infiltrato mi irrita.
A giudicare da questo articolo, sicuramente animato da buone intenzioni, si direbbe che, senza un circolo Arcigay, i gay e le lesbiche siano completamente persi. Che senza la tessera di una struttura nazionale appositamente deputata a ciò, non possano in alcun modo incontrarsi nè tantomeno organizzarsi per far valere i propri diritti e per lottare contro la cultura eterosessista che ci opprime.