Guerra. E’ il modo attraverso il quale si agisce in un sistema sociale ormai totalmente determinato da quello economico, che, di per sé, si basa sull’accaparrarsi individualmente il più possibile della ricchezza prodotta con il lavoro di tutti, una guerra di appropriazione appunto, di sopraffazione fisica, psicologica o istituzionale.
Così, costi quel costi per le generazioni future, la competitività teorizzata quale motore dell’agire umano ci è istillata goccia a goccia dalla televisione dalla scuola e dai contratti di lavoro fin quando, un giorno che non basta più la mediazione verbale, quando non ci resta più niente da dire, la competitività smaschera il capitalismo e si trasforma in Guerra, questa volta con la G maiuscola.