L’esperienza intersessuale – Incotro all’Unimol

Venerdì primo aprile dalle 8,30 alle 13, 30 nell’aula 4 della facoltà di agraria Michela Balocchi terrà il seminario “Narrazioni della diversità: l’esperienza intersessuale”.

Le persone intersessuali sono persone che fin dalla nascita possiedono caratteri sessuali di entrambi i “sessi”. Ciò può avvenire a livello di caratteri sessuali primari o secondari, di cromosomi, di organi interni o di ormoni. Alcune forme di intersessualità non sono nemmeno visibili prima della pubertà mentre nel caso di altre, più evidenti, i neonati/e vengono sottoposti/e a violenti interventi medici con l’intento di “normalizzare” i loro corpi.

L’incidenza dell’interesessualità sulla popolazione è molto maggiore di quanto si pensi (un nato ogni 110 mila), ma è completamente taciuta, come sono taciute le violenze che le persone intersessuali subiscono fin da bambini/e in nome di una norma sessuale che non ha nulla a che fare con la loro salute, ma che ha molto a che fare con la repressione e il “mantenimento dell’ordine” nei corpi, nella sessualità, nella famiglia e nella società.

La definizione stessa di intersessualità è molto problematica. Pare infatti che circa l’1% della popolazione nasca con un corpo non completamente conforme allo standard del “maschio” o della “femmina” (…e voi vi siete mai guardati allo specchio? 😉

Se ve la cavate con l’inglese, guardate questo divertentissimo cartone animato per saperne di più.

Se preferite qualcosa in italiano, andate alla voce Interessualità su wikipedia.

Conosco Michela perchè è venuta a Bologna per un incontro organizzato dal Laboratorio Smaschieramenti e vi consiglio davvero di andarla a sentire! Il seminario è aperto a tutti/e.

Qui potete scaricare il programma completo del ciclo di seminari le evoluzioni del genere.

Una risposta a “L’esperienza intersessuale – Incotro all’Unimol”

  1. Grazie cara,
    in verità purtroppo domani non sarò a Campobasso perché a letto influenzata! 🙁
    Spero che l’incontro possa essere riproposto successivamente!

    Per quanto riguarda invece l’incidenza
    dell’intersessualità, questa varia a seconda dei tipi. Tenendo conto degli scarsi indici casistici ed epidemiologici, si può però fare riferimento alla biologa Fausto Sterling secondo cui l’1.7% dei neonati può essere definito intersessuale (ISNA indicava l’1%).

    Per altre incidenze ved. Schober J. (2001), e anche Jasonni – Mattioli(2004) secondo cui: il mosaicismo cromosomico (né XX, né XY) è stimabile un caso ogni 1,666 nati, la Completa Insensibilità agli Androgeni (CAIS) 1 su 13mila, idem per l’iperplasia surrenalica congenita classica, ecc.

I commenti sono chiusi.