La matematica e le opinioni. Alcune elementari nozioni di statistica ad uso dei negazionisti del femminicidio, più alcuni dati.

Sarebbe bello se nelle nostre scuole, invece di insegnare la matematica attraverso triti stereotipi di genere, come la mamma che va al mercato a comprare le uova o il piccolo Gigi che conta le sue macchinine, o attraverso problemi iper-astratti quali la la superficie laterale di tronco di piramide a base pentagonale, ci dessero gli strumenti per non farci abbindolare tutte le volte che un giornalista o un politico agitano “i numeri” come un feticcio per sostenere le tesi più aberranti.

In questo post vorrei parlare ancora dei “numeri” del femminicidio, questione di cui ci stiamo occupando in questi giorni, aggiungedo un’altra fonte, il Rapporto sulla criminalità pubblicato dal Ministero dell’interno con dati aggiornati fino al 2006, ma soprattutto facendo un piccolo esempio di come la nostra non casuale ignoranza in una materia apparentemente “neutra” come la matematica diventi una questione politica. Leggi tutto “La matematica e le opinioni. Alcune elementari nozioni di statistica ad uso dei negazionisti del femminicidio, più alcuni dati.”

Bologna: Bartleby, Atlantide, XM24 resistono

Pochi giorni fa a Bologna è stato occupato l’ex convento di Santa Marta, all’angolo fra Strada Maggiore e via Torleone, alla fine di un corteo in difesa dello spazio autogestito Bartleby, vergognosamente sgomberato lo scorso martedì da uno spazio di proprietà dell’università, proprio mentre anche altri due spazi sociali sono a rischio – Altantide e XM24.

Aggiornamento: stamattina (30 gennaio) l’ex convento è stato sgomberato e restituito così alla polvere e all’abbandono. Bartleby, dall’aula occupata di via Zamboni 38, annuncia nuove iniziative per i prossimi giorni.

 

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Genova G8. La memoria non si scrive sulla carta bollata.

Domani, 19 luglio 2012, è l’undicesimo anniversario dell’inizio della tre giorni di manifestazioni contro il vertice del G8 a Genova, 19  – 21 luglio 2001. All’epoca, avevo 18 anni.

Il 5 luglio scorso una sentenza della Cassazione ha stabilito la copevolezza di 25 tra funzionarie agenti della polizia che la notte del 21 luglio 2001, a manifestazioni finite, fecero irruzione in una ex scuola in cui dormivano 92 manifestanti italiani e stranieri, facendo 70 feriti, di cui tre gravissimi, e arrestando illegalmente 75 persone, che furono poi torturate nella caserma di Bolzaneto.Alcuni dei condannati perderanno il posto. Nessuno andrà in galera. Centinaia di loro colleghi, ugualmente responsabili di quello e di altri orrori avvenuti durante il G8 di Genova, non passeranno mai dall’aula di un tribunale.

Il 13 luglio, un’altra sentenza ha stabilito che dici manifestanti presi nel mucchio e accusati di atti di violenza contro le cose, in virtù di un articolo mai abrogato del vecchio codice penale fascista, dovranno stare in stare in galera per 10 o 15 anni ciascuno.

Che lo stato di diritto fosse morto e seppellito, l’avevo già capito a Genova, quando avevo appena 18 anni, e poi nei mesi seguenti, con il regime di eccezione, repressione e sorveglianza che si istaurò subito dopo gli attentati dell’11 settembre.

Ora dobbiamo fare di tutto per tirare fuori dalla galera i nostri compangi/e.

Ma guai a delegare alle carte bollate dei tribunali il compito di elaborare e trasmettere la memoria . Avevo in mente questo post da quando ho visto Diaz al cinema.

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Si fa presto a dire decrescita. Lettera aperta di alcuni attivisti/e molisani

La decrescita non è solo autoproduzione, riduzione dei consumi e “rispettiamo l’ambiente”. C’è un patrimonio di riflessione sulla democrazia, sulla giustizia e sul potere che non deve essere dimenticato. Lettera aperta alcune/i attiviste/i molisani/e.


Siamo un gruppo di attiviste e attivisti molisani. Alcuni/e di noi sono stati attivi sul tema della decrescita, della sostenibilità e del “meno e meglio” già dalla fine degli anni ’90. Uno di noi è stato anche fondatore, nel 2009, del circolo della decrescita felice di Campobasso.


Sentiamo l’urgenza di condividere con voi alcune riflessioni, perché proprio in questo momento di crisi in cui la decrescita può diventare un discorso quasi di moda, è quanto mai importante che tutte/i noi restiamo vigili, per evitare che le nostre idee, le nostre energie, i nostri desideri vengano ribaltati e utilizzati per scopi che non ci appartengono.

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Sempre meglio di un pugno in un occhio (L’articolo dell’Infiltrato e i circoli Arcigay)

Forse in quanto soggetto discriminato dovrei dire grazie a qualsiasi personaggio che, dalla parte dei “normali”, spende una parola per me. Eppure l’articolo di Camilla De Camillis su l’Infiltrato mi irrita.

A giudicare da questo articolo, sicuramente animato da buone intenzioni, si direbbe che, senza un circolo Arcigay, i gay e le lesbiche siano completamente persi. Che senza la tessera di una struttura nazionale appositamente deputata a ciò, non possano in alcun modo incontrarsi nè tantomeno organizzarsi per far valere i propri diritti e per lottare contro la cultura eterosessista che ci opprime.

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CONTRO IL LAVORO GRATUITO, again

Ho già scritto in passato su questo blog di stage, tirocini e tutte le altre merdate che hanno inventato per farci lavorare gratis.

Dell’impatto che questo ha nel peggiorare le condizioni di lavoro di tutti e tutte.

Della nostra sconcertante incapacità di rendercene conto.

In quel post la domanda che mi angosciava era soprattutto “come abbiamo fatto a diventare così”, per cui mi sono lasciata andare a un pippone di svariate pagine su come la nostra generazione, fin dalle scuole medie, sia stata addestrata a pensare che se lavori, sei tu che devi dire grazie a chi ti fa lavorare piuttosto che il contrario.

Sono quasi certa che nessuno sia arrivato in fondo a leggere quel post chilometrico (e ha fatto male, sia chiaro: i miei ricordi del liceo, tra l’altro, sono molto interessanti).

Comunque, se oggi voglio dare una rinfrescatina all’argomento, è perché sono molto molto molto incazzata. Leggi tutto “CONTRO IL LAVORO GRATUITO, again”

Domani 29/4 tutti in Piazza Prefettura Giù le mani dai referendum

Domani 29/04/2011 Tutti in Piazza Prefettura dalle ore 18:30
Qualsiasi siano le condizioni atmosferiche… Noi Dobbiamo Essere Lì!
Vogliamo che i cittadini vengano informati, vogliamo che sappiano che i referendum ci saranno e come sarà possibile votare.

Giù le mani dai referendum, oggi più di sempre si scrive acqua ma si legge democrazia.

Domani su Telemolise il servizio sull’incontro con Porpora Marcasciano

Domani (27 aprile) su Telemolise alle 14 andrà in onda il servizio sull‘incontro con Porpora Marcasciano.

Questa mattina invece è andato in onda su Rai3 durante Buongiorno Regione il servizio della redazione regionale della Rai… fino a domattina è possibile guardarlo a questo indirizzo (min. 21.24).

Se vi siete perse l’incontro con Porpora, comunque, basta che torniate a visitare queste pagine fra un paio di giorni e troverete la registrazione audio dell’incontro.

Restate sintonizzate su tratturi mentre smaltite i postumi di pasquetta! E per augurare buon 25 aprile fatto a tutte, vi dedichiamo un’immagine della stranabologna (16 maggio 2010).

 

L’esperienza intersessuale – Incotro all’Unimol

Venerdì primo aprile dalle 8,30 alle 13, 30 nell’aula 4 della facoltà di agraria Michela Balocchi terrà il seminario “Narrazioni della diversità: l’esperienza intersessuale”.

Le persone intersessuali sono persone che fin dalla nascita possiedono caratteri sessuali di entrambi i “sessi”. Ciò può avvenire a livello di caratteri sessuali primari o secondari, di cromosomi, di organi interni o di ormoni. Alcune forme di intersessualità non sono nemmeno visibili prima della pubertà mentre nel caso di altre, più evidenti, i neonati/e vengono sottoposti/e a violenti interventi medici con l’intento di “normalizzare” i loro corpi.

L’incidenza dell’interesessualità sulla popolazione è molto maggiore di quanto si pensi (un nato ogni 110 mila), ma è completamente taciuta, come sono taciute le violenze che le persone intersessuali subiscono fin da bambini/e in nome di una norma sessuale che non ha nulla a che fare con la loro salute, ma che ha molto a che fare con la repressione e il “mantenimento dell’ordine” nei corpi, nella sessualità, nella famiglia e nella società.

La definizione stessa di intersessualità è molto problematica. Pare infatti che circa l’1% della popolazione nasca con un corpo non completamente conforme allo standard del “maschio” o della “femmina” (…e voi vi siete mai guardati allo specchio? 😉

Se ve la cavate con l’inglese, guardate questo divertentissimo cartone animato per saperne di più.

Se preferite qualcosa in italiano, andate alla voce Interessualità su wikipedia.

Conosco Michela perchè è venuta a Bologna per un incontro organizzato dal Laboratorio Smaschieramenti e vi consiglio davvero di andarla a sentire! Il seminario è aperto a tutti/e.

Qui potete scaricare il programma completo del ciclo di seminari le evoluzioni del genere.