Stamattina è occorso un fatto di inaudita gravità. Il giornalista Michele Mignogna, autore di numerose inchieste sull’infiltrazione mafiosa nella nostra regione, ha subito l’ennesima intimidazione da parte della mafia. Davanti alla propria porta di casa, Michele ha trovato un pacco contenente una testa di capretto mozzata.
Non è la prima volta che le organizzazioni malavitose “avvertono” il nostro coraggioso giornalista, e questo è il segno che le sue inchieste colpiscono direttamente, pervicacemente e decisivamente gli interessi delle cosche.
Da parte nostra, ciò che possiamo dire, è che Michele Mignogna è per noi un modello a cui ci ispiriamo per il nostro lavoro di blogger. Continueremo, seguendo il suo esempio, ad impegnarci nell’indagare tutti quei fenomeni che ineriscono all’inquinamento del nostro ambiente, naturale e sociale.Vogliamo invitare tutti i cittadini, compresi i più giovani a interessarsi con il massimo impegno a queste dinamiche. E a denunciare, denunciare e denunciare… perché questo è il modo più efficace per liberare le popolazioni dalla gestione criminale degli affari pubblici e privati. Vogliamo, inoltre, che gli autori di questo avvertimento mafioso sappiano, che se vogliono colpire Michele devono colpire tutti noi, perché oggi più che mai siamo tutti Michele Mignogna.
La Redazione.
Grazie a te Michele, per la passione civile che metti a disposizione di tutti. La tua attività è la dimostrazione lampante che per quanto una comunità possa apparire appiattita, apatica, timorosa, scoraggiata, i segnali di risveglio non mancano… Basta essere attenti nel coglierli, basta essere reattivi. Non dobbiamo dimenticare che al di là dell’opulenza che caratterizza alcuni strati della nostra società – guarda caso proprio quelli socialmente dominanti, e che quindi determinano la cultura di massa – c’è una guerra sotterranea ma continua tra sfruttati e sfruttatori, tra cittadini-lavoratori impotenti, e parassiti che impongono la loro legge sanguinaria. E come il lavoro paga il dazio al profitto, così milioni di onesti cittadini sono costretti a vivere nella paura, soggiogati da forze più grandi di loro. Chi comprende ciò, ha dentro di sè un dono e al tempo stesso una maledizione… Un po’ come il mito platonico della caverna. Chi intravede la luce del sole non può accettare di rimanere incatenato alle tenebre. Ti abbracciamo ancora e continueremo a farlo ogni giorno; tu, in cambio, quando ti fa piacere, dai uno sguardo al nostro blog e lascia un’osservazione, un commento, una critica. Per noi sono oro.
Innanzitutto un grazie di cuore a voi tutti ed un augurio enorme per il blog, la solidarietà e la vicinanza in questi momenti sono fondamentali. Non vi nascondo la commozione che ho avuto nel leggere il vostro post, perchè penso che i giovani, che autonomamente decidono di interessarsi di temi fondamentali per questa benedetta regione, sono fortemente motivati nella difesa dei beni comuni, nella difesa del territorio che è di tutti, proprietà collettiva non per le genarazioni presenti ma soprattutto per quelle future, e voi questo fate. Questa è una regione che purtroppo, ed io lo sperimento in prima persona e tutti i giorni, vive di illusioni, illusioni liquide inutile senza senso e senza affinità con i cittadini, e tra i politici ed i cittadini, se si continua ancora a girare la testa dall’altra parte, rispetto ad episodi inquietanti, che oggi capitano a me ma domani non sappiamo a chi tocca, significa che si vive nell’illusione della terra dei balocchi, e per qualcuno questa è la terra dei balocchi, lo è per i politici, lo è per le società che operano nelle energie rinnovabili, lo è per i signori dei rifiuti. Ma per i molisani questa terra cosa deve diventare ancora? Per voi, per noi cosa deve diventare? Io credo sinceramente che bisogna individuare un nuovo modo di fare politica e di stare nella società, e questo lo si può fare solo nel momento in cui la parte sana della società inizia a discutere, seriamente e senza fronzoli, su ciò che il Molise, nostro malgrado, è diventato. Vi saluto calorosamente e spero di incontrarvi presto. Forza e coraggio ragazzi, e come dice il mio amico Antonello Caporale “sempre avanti”.
ti sono vicina per quello che fai, sono di cb ma vivo dal lontato 67 a bologna e quando conosco che esistono persone come te un pò mi vergogno per la scelta che ho fatto… però sono solidale….