L’albergatore e il riso bruciato: storiella edificante sul razzismo inconsapevole

Il 12 Giugno scorso, a Monteroduni, i migranti confinati da Aprile nell’Hotel Holiday si sono rivoltati contro le umilianti condizioni di trattamento che ricevono da mesi, senza peraltro nessuna certezza sui tempi di permanenza nella struttura – una delle strutture improvvisate individuate dalle Prefetture per rispondere alle indicazioni del decreto Alfano sull'”emergenza”, del mese di Gennaio -.

Avevamo già descritto le condizioni di soggiorno, di incertezza di diritti dei migranti confinati all’Hotel Le Cupolette di Vinchiaturo: ciò che accade a Monteroduni è solo la triste conferma del fatto che non ci sono eccezioni alla regola. Leggi tutto “L’albergatore e il riso bruciato: storiella edificante sul razzismo inconsapevole”

Diritti e libertà per tutt* gli/le immigrat*! Il Molise non deve diventare una terra di confino!

Protesta-richiedenti-asilo_fullL’11 Aprile scorso un gruppo di 60 immigrati è arrivato all’Hotel Le Cupolette di Vinchiaturo; questi si aggiungono ai circa 80, stando a quanto possiamo sapere, ospitati presso un albergo di Monteroduni.

Giornali e televisioni dedicano poche righe o minuti a queste notizie, limitandosi a sottolineare la solidarietà dei cittadini e degli operatori di fronte all’emergenza: dietro questa non-notizia si nasconde una realtà differente.

Dopo aver incontrato alcuni degli immigrati che da una quindicina di giorni abitano all’albergo le Cupolette di Vinchiaturo, vogliamo lanciare un appello a tutte e tutti gli antifascisti e antirazzisti molisani, per la libertà e i diritti dei migranti, dei rifugiati e dei richiedenti asilo, perché il Molise non diventi una terra di confino.

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Perché (ancora) Tratturi. Un bilancio, tre anni dopo

logo segnale defL’estate di quasi tre anni fa, prima che le ripartenze tornassero a svuotare la regione, debuttammo on-line col blog Tratturi. Scrivemmo, per l’occasione, un manifesto ambizioso: venivamo da un periodo relativamente vivace dal punto di vista dei movimenti e, in particolare, eravamo favorevolmente impressionati dalla capillarità della mobilitazione per i referendum, poi vittoriosi, su acqua e nucleare, e dall’intensità delle proteste studentesche di quegli anni.

A distanza di qualche anno, dopo tanti articoli, dibattiti in mailing list, qualche iniziativa sul territorio e varie chiacchiere natalizie davanti ad un bicchiere di vino, scriviamo questo articolo per fare un bilancio della nostra esperienza finora. Bilancio che ci ha portati a darci una nuova forma e nuovi obiettivi, che troverete nella versione 2.0 del nostro manifesto. Leggi tutto “Perché (ancora) Tratturi. Un bilancio, tre anni dopo”

Femminicidio. Storia di una parola e di una lotta

In Italia la parola femminicidio è stata scoperta solo di recente, ed è già posta sotto attacco. In molti rivendicano l’insensatezza di usare un nuovo termine per definire ciò che una definizione ce l’ha già: omicidio.
Proviamo a chiarire che
femminicidio non identifica tutti gli omicidi di donne: se un pazzo scende in strada con un mitra e spara sulla folla, le donne uccise non saranno state vittime di femminicidio; se il pazzo entra in una Casa Antiviolenza e spara, la situazione, evidentemente, cambia. Leggi tutto “Femminicidio. Storia di una parola e di una lotta”

[Bologna] Bartleby, una storia infinita

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Due giorni fa DIGOS e Polizia di Stato, probabilmente col consenso dell’amministrazione dell’Ateneo bolognese, hanno chiuso e sequestrato l’Aula Roveri, un’aula della facoltà di lettere occupata di recente dal collettivo Bartleby, con l’obiettivo di proseguire le attività che si svolgevano nella vecchia sede di Via San Petronio Vecchio, sgomberata e murata lo scorso 23 gennaio (della vicenda di Bartleby e altri spazi bolognesi abbiamo già parlato qui).

Nell’esprimere la nostra piena e incondizionata solidarietà, unita all’augurio che a Bologna si occupino mille spazi, compresa la casa del Rettore, del Preside della Scuola di Lettere e di tutto il corpo docenti, condividiamo alcune riflessioni sparse discusse al nostro interno. Leggi tutto “[Bologna] Bartleby, una storia infinita”

Note su Teatro Rossi e Pisa

Lo scorso autunno a Pisa c’è stato molto fermento: il rifiuto per le politiche comunali degli ultimi anni e la necessità da parte della cittadinanza di riappropriarsi di spazi in cui affrontare questioni vere hanno portato all’occupazione prima del Teatro Rossi e poi dell’ex-colorificio.

Il Teatro Rossi è parte del patrimonio storico-artistico della città di Pisa, un patrimonio dimenticato dall’amministrazione comunale che dopo averlo chiuso perché inagibile, è stato lasciato in stato di abbandono. Il 27 settembre 2012 l’associazione TRA (Teatro Rossi Aperto) ha occupato la struttura, restituendo alla cittadinanza quello che le appartiene. Cittadini, studenti, migranti e lavoratori dello spettacolo in questi mesi hanno indetto assemblee pubbliche, tenuto spettacoli teatrali, realizzato workshop con artisti internazionali. Hanno restituito al Teatro Rossi la sua vocazione di luogo di cultura. Leggi tutto “Note su Teatro Rossi e Pisa”

CasaPound, ovvero dello scegliere da che parte stare

E’ di qualche giorno fa la notizia dei dieci arresti nei confronti di altrettanti esponenti di CasaPound Napoli: due sono in galera, Giuseppe Savuto ed Enrico Tarantino (quest’ultimo, la cui posizione è più grave, è stato immediatamente scaricato dall’associazione nazionale), mentre altri, tra cui Emmanuela Florino, figlia di un ex senatore di Alleanza Nazionale, sono agli arresti domiciliari. Leggi tutto “CasaPound, ovvero dello scegliere da che parte stare”