Apprendiamo da un comunicato stampa della Rete contro l’eolico selvaggio che un altro luogo di interesse artistico, paesaggistico e turistico, la chiesa di Santa Maria della Strada di Matrice, corre il pericolo di essere invaso dalle pale eoliche.
Curiosa poi la notizia pubblicata dalla Gazzetta del Molise, secondo la quale il comitato per la Valutazione di Impatto Ambientale avrebbe già dato parere positivo per l’impianto- mentre invece, come precisa la Rete, la decisione non è stata ancora ufficialmente presa. L’articolo, a firma di Assunta Domeneghetti, si basa sulle dichiarazioni del responsabile del Servizio Valutazione e prevenzione ambientale, Francesco Manfredi Selvaggi, che ha affermato, prima che qualsiasi decisione fosse presa, ma evidentemente dandone per scontato l’esito, che “l’impianto non sconvolgerà le vedute”.
Presto torneremo sull’argomento eolico selvaggio, intanto vi segnaliamo qualche link per approfondire.
– una nostra inchiesta forse un po’ datata, ma che fa bene il punto su una serie di questioni, in particolare sul perché l’energia verde sia diventata un grande affare per le imprese del settore;
– i nostri articoli sul tema eolico selvaggio;
– i post del sito Via dal vento che riguardano il Molise
Infine ecco la notizia un po’ fasulla della Gazzetta del Molise:
In realtà, l’articolo dava praticamente per certa l’installazione delle pale, proprio sulla scorta delle dichiarazioni di Manfredi Selvaggi e sul fatto che la Valutazione d’impatto ambientale – i cui risultati non erano ancora ufficiali – fosse positiva; inoltre, non lasciava affatto intendere che si aspettasse ancora un parere del Ministero, ma solo quello, già dato per positivo, della regione.
Cito testualmente: “Questo significa che presto sorgerà un nuovo parco a 2 km dal santuario medievale di Matrice. A nulla sono valse le proteste dei cittadini…”
Una ventina di giorni dopo, veniamo a sapere che invece il progetto è stato bloccato… una bella notizia, che sollecita però una riflessione sull’imprecisione e la superficialità con cui la stampa ci informa su questi temi. Evidentemente l’eccessivo “ottimismo” di Manfredi Selvaggi aveva indotto a trarre conclusioni affrettate, ma un giornalista non dovrebbe verificare meglio le notizie che riporta?
Sono Assunta Domeneghetti della Gazzetta del Molise. Vorrei solo farvi notare che sul giornale del 31 maggio è stata pubblicata la notizia in cui il Ministero, nel suo parere di competenza, boccia il progetto “in ordine alla Valutazione d’impatto ambientale di detto impianto”.
Segno evidente che la mia non era una notizia “fasulla”, come l’avete definita voi basandovi sulla precisazione degli Ecodem, ma solo data troppo in anticipo. Quando, cioè, non c’era ufficilità ma l’ufficiosità.
Intanto vi copio-incollo il mio articolo
di Assunta Domeneghetti
MATRICE. Il direttore regionale del ministero dei Beni culturali ha bloccato il progetto d’installazione di sei nuove torri eoliche nei pressi della chiesa di Santa Maria della Strada. Il parere di competenza espresso da Gino Famiglietti è “radicalmente negativo in ordine alla Valutazione di impatto ambientale di detto impianto” come si legge nella sua nota di ieri. E questo nonostante l’Anas (ma solo per il cavidotto che rientrava nelle sue fasce di pertinenza stradale), la Regione Molise e gli altri organi preposti al controllo avessero detto sì alla ditta Marcopolo Engineering, interessata alla realizzazione e alla gestione dell’impianto. Evidentemente, le sollecitazioni del Comune di Matrice e delle associazioni ambientaliste e culturali – che avevano peraltro depositato osservazioni di contrarietà al progetto – sono state accolte dalla direzione regionale che ha così tutelato uno dei simboli storici di questa terra. Con buona pace del direttore responsabile del servizio Valutazione, prevenzione e tutela dell’ambiente, Francesco Manfredi Selvaggi, che proprio a noi nelle scorse settimane aveva detto: “L’istallazione non sconvolgerà le vedute, al massimo si scorgeranno in lontananza soltanto le teste delle torri”. La decisione, del resto, era stata assunta sulla scorta della sua relazione. Che il direttore Famiglietti ha evidentemente bocciato. “Ritengo ineludibile – scrive oggi il consigliere del Pd, Michele Petraroia – anche alla luce di questo corretto provvedimento amministrativo del ministero, che le strutture regionali preposte all’istruttoria tecnica e al rilascio dei pareri su insediamenti impattanti quali pale eoliche alte 150 metri e larghe 88 metri, tengano conto dell’art. 9 della Costituzione e delle leggi dello Stato che tutelano l’arte, il paesaggio, la storia ed i beni ambientali”.