13 giugno. Se ci bloccano il futuro bloccheremo la città

 

Siamo precari, studenti, lavoratori. Siamo noi, più di tutti, ad essere colpiti dalla crisi del capitalismo globale e finanziario.

Dopo che la Bce ha regalato già 1.000 miliardi negli ultimi tre mesi a tutte le banche europee e mentre si sta decidendo in questo momento se gli Stati e la Bce devono risolvere la crisi di liquidità delle banche spagnole, la disoccupazione ha raggiunto l’11% e in alcuni paesi la disoccupazione giovanile supera il 50% (è il caso della Spagna; in Italia è del 35%).

Il Fiscal Compact impone ovunque misure di austerità che si traducono in tutti i paesi in riforme che cancellano il welfare e i diritti dei lavoratori. Dalla Grecia all’Italia, passando per la Spagna, si sta costruendo un mercato del lavoro senza regole fondate sulla sottoretribuzione e la precarietà. Il DDL Fornero, già approvato con la fiducia (nonostante non sia un decreto d’urgenza) al Senato, precarizza tutto il mondo del lavoro. Con la scusa di eliminare il dualismo del mercato del lavoro e degli ammortizzatori sociali, il governo Monti ha deciso, con mossa neoliberale, di livellare tutto verso il basso. Non si sfoltisce la giungla della contrattazione atipica, non si agevola il lavoro stabile, anzi, non si sostengono i lavoratori autonomi di nuova generazione, ma li si penalizza con l’aumento scellerato delle aliquote della già fasulla gestione separata dell’Inps. Viene eliminata ogni forma di ammortizzatori sociali.

Un DDL fatto in nome dei giovani che invece colpisce i giovani e distrugge il diritto del lavoro, eliminando l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori e rafforzando ulteriormente l’articolo 8 dell’ultima manovra finanziaria del governo Berlusconi (distruzione della contrattazione nazionale collettiva a favore della contrattazione aziendale).

Di fronte a questo scempio è necessario e urgente la convocazione di uno sciopero generale da parte della CGIL.

Nel vuoto dell’iniziativa politica e sindacale, fatta eccezione dell’iniziativa della FIOM e di alcuni settori del sindacalismo di base, abbiamo deciso di rompere il silenzio e rimetterci in cammino, a partire dall’esigenza di costruire una coalizione sociale ampia, che sappia opporsi oggi al DDL Fornero, ma più in generale alle politiche neoliberali di Monti e della troika. Scegliere e costruire la coalizione, significa comprendere che ciascun soggetto non è autosufficiente, ma esiste l’urgenza di resistere ad un’offensiva senza precedenti, in un tornante della storia altrettanto inedito.

Oggi con le nostre azioni e pratiche condivise intendiamo bloccare l’approvazione del DDL Fornero

Mentre l’Europa affonda per colpa delle banche e i governi ci impoveriscono, noi non restiamo a guardare. Ci rimettiamo in movimento, per “esonerare il commissario tecnico” Monti, per riprendere in mano il nostro futuro.

 

Blockupy DDL Fornero

Comitato molisano No Debito