Non è certo da ieri che ci ritroviamo, nostro malgrado, a denunciare il carattere reazionario dell’iniziativa politica del PD. Non crediamo sia il caso, ora, di fare la lista dei provvedimenti destroidi e antipopolari che, negli ultimi anni, il PD ha portato avanti a livello nazionale e locale. Potremmo citare le guerre “umanitarie” avallate dal governo D’Alema, o la contiguità rispetto alle politiche della troika (vedi Fiscal Compact), i rapporti con le lobby finanziarie e affaristiche, la presa di posizione a favore della TAV e contro le popolazioni della Val di Susa, la riforma Treu del mercato del lavoro, la contro-riforma scolastica e universitaria, il silenzio sulle trattative Stato-mafia, la svendita del patrimonio pubblico e le privatizzazioni (vedi Autostrade e Telecom), la riforma costituzionale in senso federalista… potrei continuare riempendo decine di cartelle fino ad arrivare alla cronaca di questi giorni.
Per non parlare del PD molisano, della co-gestione, insieme alle destre, del potere nel sistema ioriano (vedi COSIB), delle primarie truccate, del cartello elettorale che imbarcava elementi storici della destra clientelare con il quale ha vinto le ultime elezioni regionali (lo stesso candidato presidente, fortemente voluto dal tandem Ruta-Leva era il braccio destro dell’ex governatore Iorio), etc… Anche qui la lista sarebbe lunghissima!
E poi queste sono cose risapute, tanto che parlare oggi di trasversalismo politico e di partito unico affaristico si rischia di apparire scontati, noiosi e ridondanti. Come dire… oramai è un dato di fatto acquisito e drammaticamente digerito dall’opinione pubblica e dagli organi di informazione sempre in cerca di santi in paradiso.
D’altra parte c’è chi, invece, ogni volta che viene a conoscenza delle perle politiche realizzate da questi signori riesce ancora a sobbalzare dalla sedia.
Ieri, ad esempio, per poco non abbiamo toccato il soffitto con la testa quando abbiamo letto l’ultima trovata del deputato molisano del PD Danilo Leva. Il quale, evidentemente preoccupato per il disfacimento del tessuto produttivo regionale e per i costi sociali che determina, ha trovato il tempo per esporre la sua geniale ricetta: militarizzare la regione.
Il deputato piddino, infatti, ha presentato alla IV Commissione Difesa una risoluzione che prevede la dislocazione di caserme o reparti delle forze armate anche nelle aree depresse del Sud Italia e, quindi, in Molise.
La risoluzione presentata impegna il Governo a “considerare il Molise quale regione adatta ad ospitare, nel proprio territorio, una significativa presenza delle nostre Forze Armate. Tale progetto, naturalmente, deve farsi carico della necessità di realizzare infrastrutture adeguate alle esigenze di un Esercito professionale. Accanto alla tradizionale ‘caserma’ dovranno sorgere le unità abitative di edilizia economica e popolare, da assegnare prioritariamente al personale militare e alle realtà civili che costituiscono il naturale indotto di ogni insediamento militare”.
In questo modo – avrà pensato l’onorevole piddino -, si potrà creare un indotto economico attorno all’invasione di agenti armati, magari costruendo unità abitative e commerciali dedicate.
Una soluzione destroide che va nella direzione opposta rispetto a quella indicata da i movimenti e dalle associazioni che lottano sul territorio contro le speculazioni, contro l’avvelenamento e la deturpazione ambientale, contro la privatizzazione dei beni comuni.
Una richiesta, quella di Leva, del tutto arbitraria, che non interpreta neanche lontanamente i bisogni reali della popolazione molisana e che dimostra, oltretutto, un semplicismo e una grossolanità in materia di risposta alla crisi produttiva, che certamente non fa ben sperare per il futuro…