[Bologna] Bartleby, una storia infinita

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Due giorni fa DIGOS e Polizia di Stato, probabilmente col consenso dell’amministrazione dell’Ateneo bolognese, hanno chiuso e sequestrato l’Aula Roveri, un’aula della facoltà di lettere occupata di recente dal collettivo Bartleby, con l’obiettivo di proseguire le attività che si svolgevano nella vecchia sede di Via San Petronio Vecchio, sgomberata e murata lo scorso 23 gennaio (della vicenda di Bartleby e altri spazi bolognesi abbiamo già parlato qui).

Nell’esprimere la nostra piena e incondizionata solidarietà, unita all’augurio che a Bologna si occupino mille spazi, compresa la casa del Rettore, del Preside della Scuola di Lettere e di tutto il corpo docenti, condividiamo alcune riflessioni sparse discusse al nostro interno. Leggi tutto “[Bologna] Bartleby, una storia infinita”

Non si fa cassa con l’aumento della tassa

Meno finanziamenti alle scuole e alle università pubbliche, più tasse per gli studenti: questa é la ricetta dei ministri Maria Stella Gelmini e Giulio Tremonti.

Gelmini? Tremonti? Ma non erano andati a casa, loro e tutto il governo Berlusconi? Sì, loro sono passati, ma la pessima riforma dell’istruzione rimane: la sta portando avanti il governo dei tecnici approvando uno dietro l’altro i decreti attuativi. Un’ulteriore conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, della continuità tra il ventennio berlusconiano e la parentesi(?) tecnica.

E la pessima riforma dell’istruzione sta avendo le sue conseguenze anche in casa Unimol, ancora una volta sulla pelle degli studenti e delle studentesse. Leggi tutto “Non si fa cassa con l’aumento della tassa”

Tre due (tante) Unimol

Tra riconoscimenti e onoreficenze la gestione di Giovanni Cannata – in carica dal 1995 – è salita agli onori della cronaca nazionale non tanto per la qualità del lavoro svolto ma soprattutto per la prolungata proroga, come se questa fosse garanzia di tipicità locale. Autodefinitosi monarca di un ateneo che punta a fornire “servizi formativi di fascia alta alla popolazione studentesca regionale ed extraregionale”, il Magnifico Accentratore ama ricevere nel suo studio tanti politici e pochi, pochissimi, studenti . Gli stessi 292 professori sono alle prese con un dilemma di coscienza dal risultato comunque scontato, votarlo o non votare, visto che l’aspirazione alla massima carica appartiene solo a Lui; la spiccata predilezione per le vittorie stimola la fantasia di quelli che gli prospettano una candidatura per una nuova e ambitissima poltrona, stavolta a Montecitorio.

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17 novembre – Giornata internazionale dello Studente – SCIOPERO in tutti i comparti della conoscenza

17 novembre – Giornata internazionale dello Studente
SCIOPERO
in tutti i comparti della conoscenza

– contro le politiche del Governo che stanno distruggendo le Scuole,
le Università e gli Enti di Ricerca pubblici
– per la cancellazione dei tagli ai finanziamenti di Tremonti
– per il ritiro incondizionato della controriforma Gelmini
dell’Università e per una vera riforma che parta dalla base
– contro il blocco quadriennale dei contratti nel pubblico impiego
– per la stabilizzazione dei lavoratori precari
– per forti investimenti nel sistema pubblico di formazione e ricerca
– per un reale Diritto allo studio

Gelmini e Tremonti non ci ascoltano, non ci capiscono quando lo
diciamo in Italiano?
Allora, diciamoglielo in tutte le lingue!

L’università in Molise

[riceviamo da Fabio Barca del collettivo universitario Duekappaotto e pubblichiamo volentieri!]

È iniziato un nuovo anno accademico all’Università degli studi del Molise, un anno segnato fortemente dai tagli imposti dai ministri Gelmini e Tremonti.  L’ultima riforma dell’università sta rendendo difficile la vita degli atenei italiani, specialmente di quelli piccoli come il nostro: anche quest’anno – per far fronte alle spese – c’è stato un aumento consistente delle tasse e si sta già parlando di un ulteriore aumento per il prossimo. Leggi tutto “L’università in Molise”

22 ottobre, Tolosa: la retraite c’est une affaire des jeunes!

Paese bizzarro, la Francia, in cui studenti quindicenni o ventenni si mobilitano in massa per una questione che potrà riguardarli direttamente solo tra più di una quarantina d’anni. “La retraite c’est notre affaire!” sottolineano i volantini dei sindacati studenteschi. Ad oggi, più di 30 università su 83 e 600 licei in tutto il paese sono mobilitati, secondo i dati dei sindacati studenteschi. Secondo un sondaggio riferito da Le Monde, il 73% dei giovani sostiene la mobilitazione contro la riforma delle pensioni. Leggi tutto “22 ottobre, Tolosa: la retraite c’est une affaire des jeunes!”