Immigrati, per favore, non lasciatemi sola con i Castropignanesi

Un pezzo al volo sulla scia del primo marzo, in attesa dell’inchiesta sui migranti di Campobasso che stiamo preparando…

 

Il mio paese, Castropignano, conta 1045 abitanti. Ma è un dato falso, perché di quei mille, molti hanno conservato la residenza in paese ma vivono fuori.

Quest’anno sono nati 6 bambini/e (è un record) e sono morte 16 persone. Almeno la metà delle case del paese sono vuote.

La scuola rischia di chiudere.

 

 

Riace, in provincia di Reggio Calabria, conta circa 1700 abitanti. Di questi, un centinaio sono immigrati. Dal 1998 infatti, questo paesino ha chiesto di accogliere gli immigrati irregolari in attesa di asilo politico, e ha avviato una serie di progetti di recupero edilizio delle case disabitate, di rilancio dell’artigianato e del turismo. Grazie ai migranti, ha riaperto la scuola, dove oltre la metà dei bambini sono migranti di seconda generazione (o calabresi di prima generazione) (o tutt’e due).

Riace è diventato un modello di intercultura e di integrazione reciproca: sono arrivati volontari/e, studiosi/e, ragazzi/e del servizio civile da tutta Italia. L’esempio è stato presto seguito dai comuni vicini di Caulonia e Stignano.

“Qui non ci sono state grosse tensioni” racconta il sindaco di Riace Domenico Lucano in unvecchio reportage di Panorama “per tre motivi: uno, la rassegnazione e la mancanza di stimoli era tale che qualsiasi novità avrebbe ristimolato un senso di curiosità che si era perso, due, la comunità qui ha avuto una storia recente di emigrazione e una storia antica di conquiste e confronti con gli stranieri che è millenaria, la nostra lingua è un miscuglio; tre, è stato un lavoro intenso e tutti hanno potuto vedere i risultati positivi sulla microeconomia locale e sul turismo”.

La rassegnazione e la mancanza di stimoli era tale che qualsiasi novità avrebbe ristimolato un senso di curiosità che si era perso… almeno questa, delle tre condizioni, è sicuramente presente anche a Castropignano. Perchè non possiamo farlo anche noi, mi chiedo?

Insomma, mentre nelle acque del mediterraneo la gente muore annegata non per fatalità, ma per precise scelte del governo italiano e europeo, volevo solo segnalare che, al contrario di quanto dice la figlia di Le Pen, non solo in Italia c’è un sacco di spazio per tutti/e (…vedi il caso di Castropignano), ma c’è anche una possibilità concreta di ridare vita ai nostri sperduti paeselli dando una casa a donne e uomini che fuggono da paesi in guerra, persecuzioni politiche e carestie.

 

 

 

Un po’ di link per approfondire

Il reportage di Panorama. (A parte l’incipit un po’ orientalista, è utile per farsi un’idea):

http://blog.panorama.it/italia/2009/06/25/modello-riace-un-pezzo-di-calabria-rinasce-grazie-ai-rifugiati/

Reportage di peacereporter, più approfondito e con informazioni utili per eventuali amministratori interessati:

http://it.peacereporter.net/articolo/15637/Una+ricetta+italiana+per+Maroni

Un libro su Riace:

http://www.edizionidedalo.it/site/collane-scheda-libro.php?products_id=2941&categories_id=84&attive=1

La legge regionale della Calabria per l’accoglienza dei rifugiati:

http://www.regione.calabria.it/index.php?option=com_content&task=view&id=2834&Itemid=136

Associazione Città Futura Riace:

http://www.cittafuturariace.it/it/Attivita/Integrazione/

3 risposte a “Immigrati, per favore, non lasciatemi sola con i Castropignanesi”

  1. Grazie Sabatino
    credo che il punto di vista degli emigrati italiani su questa questione sia molto importante
    spero che continuerai a seguirci e commentarci e che magari inviterai altri a farlo

  2. Emigrai negli USA da Bonefro, molti anni fa. L`emigrare non e` bello ..io passai per un periodo lunghissimo di assimilazione che non ancora posso definire chiuso.. e` traumatizzante..se gli emigranti potessero scegliere resterebbero a casa loro..si emigra piu` che altro per mancanza di lavoro..i ricchi non emigrano..si spostano..hanno la residence a Rio..fanno vacanza..se certi italiani non vogliono gli immigrati a casa loro, va bene, dobbiamo smetterla pero` di rubare le materie prime in cambio di armi..dobbiamo finirla di appoggiare i dittatori che ci lasciano rubare, dobbiamo veramente aiutare i paesi poveri,e vedremo allora pure noi arrivare i terzomondisti non come poveri emigranti ma da turisti, col sorriso in bocca. Grazie, Sabatino.

  3. Cara Alessia, credo che questo problema non si ponga solo a Castropignano, ma in tutto in Molise e non solo!
    il problema è che il concetto di “straniero-ruba-lavoro” è da sempre insito nella nostra cultura gretta e chiusa, che non ci permette di vedere la grande possibilità che ci offre l’immigrazione, in termini economici e personali!
    nelle altre nazioni il tasso di immigrazione è decisamente alto e non è un problema “esistenziale” come in Italia.. ricordiamo che in europa abnbiamo Le Pen, ma in Italia la Lega! un abbracccio.

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