Nucleare: il punto di vista di chi ce l’ha (e vuole tornare indietro)

Riceviamo e pubblichiamo un contributo di Luca Di Mauro, ricercatore presso la Sorbona di Parigi, sulle recenti proteste contro il nucleare in Francia. In barba a chi indica i cugini d’oltralpe come modello da seguire per l’approvvigionamento energetico, molte/i francesi non ne vogliono più sapere di nucleare…evidentemente, per quanto lo spaccino per pulito e sicuro, loro non si sentono tanto sicuri…

Pubblichiamo quest’articolo mentre i nostri caccia bombardano la Libia per difendere la fetta italiana di petrolio e gas; i caccia francesi la bombardano per accaparrarsi un’altra fonte di energia; le libiche e i libici muoiono, pagando loro il prezzo della nostra benzina; il governo taglia gli incentivi alle energie “rinnovabili”; noi continuiamo a pensare che la soluzione non sia nel trovare un’alternativa energetica, ma un’alternativa di società. Nell’attesa, nella costruzione, nella lotta per il cambiamento, non stare con le mani in mano: IL 12 GIUGNO VAI INSIEME A QUATTRO AMICHE/I A VOTARE Sì AI REFERENDUM PER LA DIFESA DELL’ACQUA PUBBLICA E CONTRO IL NUCLEARE! Poi, puoi pure andare al mare (ma se sei molisana/o puoi pure andare a casa, tanto lo sai già che farà freddo…)! Leggi tutto “Nucleare: il punto di vista di chi ce l’ha (e vuole tornare indietro)”

Immigrati, per favore, non lasciatemi sola con i Castropignanesi

Un pezzo al volo sulla scia del primo marzo, in attesa dell’inchiesta sui migranti di Campobasso che stiamo preparando…

 

Il mio paese, Castropignano, conta 1045 abitanti. Ma è un dato falso, perché di quei mille, molti hanno conservato la residenza in paese ma vivono fuori.

Quest’anno sono nati 6 bambini/e (è un record) e sono morte 16 persone. Almeno la metà delle case del paese sono vuote.

La scuola rischia di chiudere.

 

 

Leggi tutto “Immigrati, per favore, non lasciatemi sola con i Castropignanesi”

LA LENTA AGONIA DEL CAPITALE

di Paolo Di Lella

Erano quasi riusciti a farcelo credere: la storia era finita, il capitalismo, con generale soddisfazione, costituiva la forma definitiva dell’organizzazione sociale, solo alcuni incurabili sognatori agitavano ancora lo spettro di non si sa quale diverso futuro. Lo spettacolare terremoto finanziario dell’Ottobre 2008 ha spazzato via di colpo questo castello di carte. A Londra, il Daily Telegraph scrive: “Il 13 ottobre 2008 resterà nella storia come il giorno in cui il sistema capitalistico britannico ha riconosciuto il suo fallimento”. A New York, davanti a Wall Street, i manifestanti brandiscono cartelli con la scritta: “Marx aveva ragione!”. A Francoforte, un editore annuncia che la vendita de Il Capitale è triplicata. A Parigi, una nota rivista, in un dossier di trenta pagine, analizza, a proposito di colui che si diceva definitivamente morto, “i motivi di una rinascita”. La storia si riapre…

(tratto da “Penser avec Marx aujourd’hui” del filosofo Lucien Sève)

Abstract:

Già da qualche anno, ormai, all’ordine del giorno delle principali fonti informative c’è la cosiddetta “crisi economica (o finanziaria) internazionale”.

La maggior parte dei cittadini mediamente informati, alla domanda “che cos’è la crisi”, probabilmente risponderebbero in maniera estremamente variegata, poiché, oltre a trattarsi di un argomento obbiettivamente complesso, la confusione propinata dai giornali e dalla televisione è totale. O meglio: viene detto tutto e il contrario di tutto.

I fantocci del neo-liberismo hanno, in un primo momento, provato a sostenere che si trattasse di un semplice “incidente di percorso”, salvo poi, di fronte all’evidenza, ammettere l’intensità e la pervasività del fenomeno. Da qui il tentativo di ridurre la crisi dell’intero sistema produttivo, a crisi della finanza. Questo tentativo riduzionista ha un preciso scopo ideologico: mettere sotto la lente critica soltanto l’apparenza, celando l’ingranaggio strutturale.

Questo articolo, lontano da ogni pretesa di trattazione specialistica del problema, tenta di superare alcuni dei pregiudizi caratteristici della letteratura economica “classica”, attraverso la riproposizione di alcuni concetti-chiave della critica economica marxista.

Il paragrafo introduttivo è dedicato a una breve descrizione della bolla speculativa; nel secondo si tratta di ciò che avviene quando quest’ultima esplode. Con il terzo paragrafo si entra nel vivo della crisi, e attraverso lo strumento della critica marxiana del capitalismo, si tenta di abbozzare le cause fondamentali delle “grandi crisi” economiche. Infine il quarto e il quinto parag. trattano rispettivamente di come l’imperialismo nostrano abbia affrontato il problema e di quali siano le prospettive (rivoluzionarie) per uscirne. Una volta per tutte. Leggi tutto “LA LENTA AGONIA DEL CAPITALE”

1° Marzo 2011…un anno dopo

Dopo l’imponente manifestazione del 1° marzo dell’anno corso, che ha visto scioperare fianco a fianco in tutta Italia lavoratori italiani e lavoratori migranti, e li ha visti marciare insieme per dire NO al razzismo, alla legge Bossi-Fini, ai CIE, al pacchetto sicurezza, in direzione di una società multirazziale, anche quest’anno il Comitato, che da quel colorato 1° Marzo si è formato, ha organizzato manifestazioni e presidi in tutta Italia.

A Campobasso, in particolare, la manifestazione di piazza prevista è stata spostata, per motivi di maltempo, nella Sala della Costituzione della Provincia che in tanti hanno riempito, migranti e non, istituzioni, cittadini, studenti, giornalisti. Ci sono state testimonianze da ogni parte del mondo: Cuba, Marocco, Argentina, Kurdistan, Tunisia….

Leggi tutto “1° Marzo 2011…un anno dopo”

A Mirafiori si è dimostrato… in tutta Italia si dimostrerà!

Gli ultimi avvenimenti legati al mondo del lavoro e, in generale, le risposte di classe che in tutto il mondo si stanno attuando in contrasto al regime di austerità imposto dalla governance internazionale, impongono una seria riflessione su come organizzarci in maniera sempre più proficua e determinante

Allo stesso tempo, la sollevazione popolare in Tunisia, gli scioperi dei lavoratori in Serbia, in Portogallo, in Grecia, e in ultimo, ma solo in ordine di tempo, lo straordinario risultato del referendum a Mirafiori, dimostrano che il livello di scontro sociale è alto e soprattutto esteso. I movimenti sono sempre più organizzati e il sistema di repressione messo in atto dai governi imperialisti ha dimostrato, in più di un occasione, di poter entrare in crisi insieme a tutta la struttura del sistema.

Leggi tutto “A Mirafiori si è dimostrato… in tutta Italia si dimostrerà!”

Migrazioni e globalizzazione: torniamo a discuterne?

Sommario. Il dibattito pubblico sull’immigrazione è fermo sul tema della sicurezza. La sinistra al massimo riesce a esprimere un vago sentimento della “solidarietá” e ha rinunciato del tutto ad affrontare il tema economico di fondo: perché emigrano? Se si vuole evitare una guerra tra lavoratori italiani e stranieri c’è bisogno di smascherare i mali della globalizzazione economica, contrastare la libera circolazione dei capitali e costituire un diritto globale alla migrazione.

Leggi tutto “Migrazioni e globalizzazione: torniamo a discuterne?”