Storia di ordinaria emergenza

Emergenza, emergenza, emergenza! Pubblichiamo di seguito un resoconto della cosiddetta emergenza immigrazione che ha visto protagonista anche la nostra regione. Non possiamo però esimerci dal fare alcune valutazioni. Ancora una volta la logica emergenziale propone esperimenti politici di controllo che si appoggiano sulla sospensione delle regole democratiche. Non solo, ma in nome dell’emergenza vengono creati mostri giuridici e istituzionali che applicano un vero e proprio controllo totale sui corpi e – perché no – sulle menti di soggetti che vengono classificati come soggetti da reprimere. L’emergenza, ormai, diventa l’unica regola e si attesta come fonte stessa di diritto. Un diritto distorto, forse distopico, che permette repressione ed esclusione indiscriminata. Leggi tutto “Storia di ordinaria emergenza”

La crisi del Capitale porta con sé la crisi della democrazia

di Paolo Di Lella

La crisi del Capitale internazionale continua a far sentire i suoi effetti sulla pelle dei lavoratori. I dati negativi sulla disoccupazione, sulla produttività e sui consumi nelle aree a capitalismo avanzato sono la conferma che il peggio non è affatto alle spalle, come invece gli economisti “classici” continuano a ripetere. Gli indicatori economici ci permettono di tracciare un quadro in cui emerge sempre più nitidamente il carattere strutturale della crisi.

In tale contesto va inquadrata la questione della speculazione finanziaria, all’origine della quale c’è la sovraccumulazione di capitale precedente la crisi, mentre i suoi effetti rispondono alla logica naturale o per meglio dire, al fisiologico andamento delle “bolle” causate dal facilitamento dell’accesso al credito col quale si è creduto di risolvere il problema della contrazione del potere d’acquisto.

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Il limbo dei richiedenti asilo

In questo caldo agosto molisano, tra sagre e feste di paese, capita talvolta di imbattersi in una serata in cui, accanto alla pizza di grandinio, si mangia pure il cous cous, al suono di percussioni africane – di questa inconsueta serata, e delle sue contraddizioni, avevamo parlato in un precedente post: http://tratturi.noblogs.org/2011/08/08/pizza-di-grandinio-spaghetti-di-riso-e-cous-cous ) Già, perché insieme agli americani di ritorno per qualche settimana al paese natio, in Molise puoi trovare quest’anno anche qualche africano non proprio in viaggio di piacere, bensì fuggito da un paese in guerra, la Libia.

Fuggiti da quella guerra alla quale anche il nostro paese partecipa, in barba all’articolo 11 della Costituzione (con il beneplacito del suo garante, Napolitano) e per fini economici, molto meno alti e nobili di quelli ufficialmente dichiarati. L’Italia tra l’altro torna per la seconda volta in Libia, senza mai aver fatto i conti con il proprio passato coloniale, completamente rimosso dalle nostre coscienze e dai libri di storia.

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Tratturi meets the migrants – Tratturi rencontre les immigré(e)s – Tratturi incontra i migranti

Yesterday some “Tratturi” editors (Alessia, Laura, Pietro and Manuel) went to the hotel “Le Cupolette” in Vinchiaturo to meet the migrants that have been living there for about 3 months. They were all living in Libia when the war began. They are still waiting for Italian authorities to meet their requests to get the refugee status.

We participated in their daily Italian lesson, held by Chiara Zappone, and we talked with them about the difficult situation they are facing. They don’t know whether or not their refugee status will be recognized by Italian government, they dont’ know how long they will have to wait for an aswer, and Italian law forbids them to have a job in the meanwhile. We also talked about their hopes, their projects, their rights. (Our conversation took palce in English, France, Italian and Arabic. Interpeter Jaouad Daoudi helped us translating each other).

We would like to say “thank you” to all of them for their kind hospitality and for collaborationg with us. We are going to publish soon a large inquiry about the situation of refugees in Molise. Stay tuned.

Hier quelques rédacteurs et rédactrices de Tratturi ont été à Vinchiaturo à l’hotel Le Cupolette pour rencontrer les 28 immigré(e)s qu’y habitent depuis quelques mois. Ils se sont enfuis de la Libie et maintenant ils sont en attente d’une réponse à leur demande du “status di rifugiati”.

Nous avons participé au cours d’italien tenu par Chiara Zappone; grace à l’aide indispensable de l’interprète Jaouad Daoudi nous avons parlé avec les immigré(e)s de leurs situation difficile (selon la loi italienne ils ne peuvent pas travailler, ils ne savent pas s’ils obtiendront ou pas leur permis et quand, donc ils vivent dans l’attente), de la lenteur et du manque d’efficience des bureaux d’immigration italiens. Nous avons parlé aussi de leurs espoirs et projets, de leurs droits.

Nous les remercions toutes et tous pour l’accueil et pour la collaboration. Bientot nous allons publier une enquete sur les migrants en Molise. Restez connectés!

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Pizza di grandinio, spaghetti di riso e cous cous

Reduci da un’estenuante riunione di redazione (perché quando ci ritroviamo tutti sul posto per le vacanze ne approfittiamo per sviscerare le questioni accumulate in mesi di comunicazioni elettroniche), non paghi, alcuni eroici redattori e alcune instancabili redattrici di tratturi si sono recate ieri sera a Ripalimosani per la “Giornata della multicultura” , un’iniziativa organizzata dall’amministrazione comunale insieme all’associazione interculturale “Primo marzo”.

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Documento politico per la chiusura dei centri di espulsione nel Molise e in tutta Italia

 

 

 

I tempi della politica sono imprevedibili. Non ci è dato, infatti, poter stabilire i tempi in cui gli effetti, seguendo le cause, si manifesteranno. Possiamo tuttavia scorgere nello svolgimento storico degli eventi quelle che sono le tendenze fondamentali. Ecco perché possiamo parlare, a ragione, di manifestazioni “ricorrenti”. Se così non fosse, ci troveremmo senza la famosa bussola che ci permette di orientarci coscientemente piuttosto che brancolare in balia di fenomeni slegati fra loro.

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cronache dal nuovo mostro giuridico italiano: il CAI

nella ex caserma di santa maria capua vetere continua la detenzione dei migranti e delle migranti magrebin*!

sono scaduti da tempo i termini dei fermi di polizia, a queste persone non viene contestato nessun reato, eppure continuano ad essere detenuti nell’ennesimo prodotto dello “stato di eccezione”, ormai sempre più normale, che sospende ogni minima garanzia di diritti civili: il CAI, centro di accoglienza ed espulsione. L’ossimoro è troppo visibile per essere menzionato.

La notte fra il 10 e l’11 aprile, in seguito a dei tentativi di evasione, ci sono stati selvaggi pestaggi da parte delle forze di polizia. Agli avvocati che si sono mobilitati non è stato nemmeno permesso di accedere all’ospedale per visionare i referti medici dei migranti ricoverati.

Le realtà anti-razziste di Napoli e Caserta hanno indetto un presidio presso l’ex-caserma di Santa Maria Capua Vetere per il

14 APRILE ALLE ORE 11.

Contro la militarizzazione del territorio, cittadinanza per tutt*

Clandestino: de prisa de prisa! La tendopoli a Campochiaro, le stragi dell’Occidente

Il mediterraneo è anche qui: in una regione adriatica, pochi chilometri di costa, tante montagne, tanto cemento. Da Lampedusa sono arrivati 250 migranti, che sono stati “sistemati” in una tendopoli allestita nei pressi di Campochiaro. La tendopoli verrà gestita dalla protezione civile e dai vigili del fuoco, nonché dalla associazione umanitaria “connecting people”.

Tutto procede per il meglio. Anche l’associazione “connecting people” esprime soddisfazione dalle colonne del suo sito ufficiale  per la direzione presa dal governo e per la decisione di concedere permessi di soggiorno provvisori ai migranti. Peccato, però, che le tende blu, che abbiamo imparato a conoscere fin dai tempi del terremoto all’Aquila, richiamino alla mente più la militarizzazione del territorio che l’accoglienza; allo stesso tempo le reti, i cancelli, i lunghi e alti muri, sembrano farci pensare alla detenzione forzata, piuttosto che alla libertà di movimento e di circolazione. Leggi tutto “Clandestino: de prisa de prisa! La tendopoli a Campochiaro, le stragi dell’Occidente”