(Anc)Ora e sempre, RESISTENZA

Verso un 25 aprile antifascista, antirazzista e antisessista

 

Anche quest’anno arriva, puntuale, il 25 Aprile, festa della liberazione dal nazi-fascismo. Un po’ meno puntuali sembriamo essere noi. Già, ma noi chi? Perché il 25 Aprile, oltre che essere la festa dei partigiani comunisti che combatterono contro le forze di occupazione naziste e contro la repubblica di Salò costituita da Mussolini in fuga, sembra essere diventata sempre più qualcosa che pone i comunisti e gli antifascisti di oggi di fronte al dilemma della propria identità. E questa, a dispetto di quello che troppo spesso si dice sui dubbi, non è una buona notizia.

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Camera con vista: appartamenti di lusso a piazza Pepe…

Piazza Pepe va restituita ai pedoni subito, così come ai cittadini va restituita la città. Ai cittadini, non ai costruttori.

Basta fare un giro in macchina – ovviamente – per capire in che misura il territorio della città sia stato letteralmente mangiato dal cemento. Attorno al raccordo per la tangenziale, dove c’è il terminal degli autobus, quella specie di edificio blu completamente abbandonato, spuntano palazzi come funghi dopo una pioggia autunnale. Sembra che un appartamento non si neghi proprio a nessuno. Leggi tutto “Camera con vista: appartamenti di lusso a piazza Pepe…”

Autodromo Campobasso – a proposito della riapertura al traffico di piazza prefettura

Sembra che il Municipio di Campobasso sia diventato sede del FPLP, il Fronte Populista di Liberazione delle Automobili, una organizzazione che vanta importanti adesioni e che si mostra particolarmente sensibile al diritto per ogni automobilista di entrare a parcheggiare e “servosterzare” a piacimento in zone a traffico limitato e aree pedonali. Perché il mio SUV, la mia Mercedes non possono godere della vista della Cattedrale ottocentesca, o del palazzo della Prefettura? Perché la mia utilitaria non dovrebbe guardarmi mentre faccio compere nei negozi di piazza Pepe? Ma il fronte populista di liberazione delle automobili non è solo sostenuto da qualche automobilista un po’ cafone o pigro, ma anche dalle cariche istituzionali più “in vista” della città, dai commercianti che hanno a cuore il riposo dei propri clienti, oltreché da baristi e ristoratori (a proposito… chi si è accorto del nuovo ristorante spuntato fuori quasi dal nulla vicino al teatro Savoia?).

Insomma, Campobasso sembra essere sempre più una città a misura di automobili, possibilmente di SUV, ma – siccome il Municipio è interclassista e democratico – anche utilitarie e macchine di seconda mano avranno i loro vantaggi.

Noi, invece, che amiamo passeggiare più che parcheggiare, preferiamo una città fatta per i pedoni, vogliamo che piazza Prefettura venga di nuovo chiusa al traffico e che 10, 100, 1000 aree pedonali sorgano in tutta la città. Vogliamo camminare in strade libere e pulite, invece di fare lo slalom fra auto parcheggiate, piroettare per evitare di essere investiti, o inalare anidride carbonica dai tubi di scappamento… Leggi tutto “Autodromo Campobasso – a proposito della riapertura al traffico di piazza prefettura”

Riceviamo e pubblichiamo dal circolo “centro storico” del PRC di Isernia

NO AL FASCISMO

 

In Italia, da qualche tempo, si stanno moltiplicando iniziative organizzate da gruppi neofascisti ed antisemiti come Casapound Italia. La cosa che desta sconcerto è il fatto che, come qui da noi, organizzazioni apertamente reazionarie usufruiscono, grazie alla gentile concessione di amministratori del pdl, di sale provinciali e comunali. Leggi tutto “Riceviamo e pubblichiamo dal circolo “centro storico” del PRC di Isernia”

Solidarietà a Michele Mignogna – lunedì 27 Giugno ore 18, piazza Vittorio Emanuele, Larino

Riceviamo e pubblichiamo l'appello per
la manifestazione di solidarietà a Michele Mignogna.
Appuntamento Lunedì 27 Giugno, 
ore 18 in Piazza Vittorio Emanuele a Larino.

Cari tutti,
dopo i vergognosi attacchi, le minacce esplicite e le intimidazioni nei
contronti di Michele Mignogna,
cronista che si è occupato delle inchieste più delicate e scottanti
nella nostra regione denuciando il malaffare e le infiltrazioni della
malavita nel Molise, Libera si mobilita accanto alla società civile e a
tutti coloro che con attenzione e sensibilità gli hanno inviato
messaggi di sostegno.
Ora chiediamo a tutti di dare un segnale concreto per la libertà di
informazione e per essergli vicino:
troviamoci tutti alle ore 18 per manifestare, con la nostra presenza (più
numerosa possibile) che ci sono persone che non abbassano lo sguardo di
fronte alle ingiustizie.
Diffondete il più possibile questa e.mail ai conoscenti, agli iscritti
delle vostre associazioni, agli amici e collaboratori.
Sarà data, a conferma della libertà di espressione, la possibilità a
tutti di intervenire ed esprimere la propria opinione!
Grazie a tutti,

Libera Molise


Il CIE di Santa Maria Capua Vetere si incendia di rabbia

6 Giugno: rivolta nel C.I.E. di Santa Maria Capua Vetere

 

Si può arrivare al punto in cui piangere la morte del proprio fratello può essere un atto di destabilizzazione così forte da provocare una repressione violenta. Quando ci vantiamo dell’avanzamento della nostra democrazia (e lo facciamo spesso, come tutti i bravi occidentali, preoccupati dell’impatto dei barbari nel salotto buono della comunità mondiale…) dimentichiamo episodi che non segnano semplicemente la fine dello stato di diritto, né stanno a significare un’eccezione, un’imperfezione del sistema; dimentichiamo episodi che sono la regola e la costituzione stessa del sistema di cose in cui viviamo, e hanno a che fare con l’esclusione, l’emarginazione, il razzismo, il fascismo sotto tutte le sue forme… o meglio, nella sua forma eminente: la negazione perenne e sistematica dei diritti. Uno di questi aspetti, o episodi, è quello rappresentato dai C.I.E. e dalle rivolte che sono ormai quasi all’ordine del giorno. Leggi tutto “Il CIE di Santa Maria Capua Vetere si incendia di rabbia”

Fuga dai Lager

Postiamo un breve video. Si tratta di un’intervista a due giovani tunisini scappati dal C.I.E. di Santa Maria Capua Vetere, la caserma “Andolfato”, dove sono rinchiusi molti migranti deportati da Lampedusa.

Fuga da un lager chiamato C.I.E.

I C.I.E. sono lager e vanno chiusi!

Non esiste nessun rispetto di ogni fondamentale diritto, non esistono cure mediche, né accettabili condizioni sanitarie.

cronache dal nuovo mostro giuridico italiano: il CAI

nella ex caserma di santa maria capua vetere continua la detenzione dei migranti e delle migranti magrebin*!

sono scaduti da tempo i termini dei fermi di polizia, a queste persone non viene contestato nessun reato, eppure continuano ad essere detenuti nell’ennesimo prodotto dello “stato di eccezione”, ormai sempre più normale, che sospende ogni minima garanzia di diritti civili: il CAI, centro di accoglienza ed espulsione. L’ossimoro è troppo visibile per essere menzionato.

La notte fra il 10 e l’11 aprile, in seguito a dei tentativi di evasione, ci sono stati selvaggi pestaggi da parte delle forze di polizia. Agli avvocati che si sono mobilitati non è stato nemmeno permesso di accedere all’ospedale per visionare i referti medici dei migranti ricoverati.

Le realtà anti-razziste di Napoli e Caserta hanno indetto un presidio presso l’ex-caserma di Santa Maria Capua Vetere per il

14 APRILE ALLE ORE 11.

Contro la militarizzazione del territorio, cittadinanza per tutt*

Clandestino: de prisa de prisa! La tendopoli a Campochiaro, le stragi dell’Occidente

Il mediterraneo è anche qui: in una regione adriatica, pochi chilometri di costa, tante montagne, tanto cemento. Da Lampedusa sono arrivati 250 migranti, che sono stati “sistemati” in una tendopoli allestita nei pressi di Campochiaro. La tendopoli verrà gestita dalla protezione civile e dai vigili del fuoco, nonché dalla associazione umanitaria “connecting people”.

Tutto procede per il meglio. Anche l’associazione “connecting people” esprime soddisfazione dalle colonne del suo sito ufficiale  per la direzione presa dal governo e per la decisione di concedere permessi di soggiorno provvisori ai migranti. Peccato, però, che le tende blu, che abbiamo imparato a conoscere fin dai tempi del terremoto all’Aquila, richiamino alla mente più la militarizzazione del territorio che l’accoglienza; allo stesso tempo le reti, i cancelli, i lunghi e alti muri, sembrano farci pensare alla detenzione forzata, piuttosto che alla libertà di movimento e di circolazione. Leggi tutto “Clandestino: de prisa de prisa! La tendopoli a Campochiaro, le stragi dell’Occidente”