Albano-Terzigno due facce della stessa medaglia. Corteo contro l’inceneritore di Albano laziale

[riceviamo da Mariangela Iacobacci e volentieri pubblichiamo!]

Sono le tre del pomeriggio e in piazza Mazzini, ad Albano, nel cuore dei Castelli romani, si sono radunate alcune migliaia di persone. L’intenzione è quella di ribadire ancora una volta il proprio NO fermo e deciso alla costruzione di un nuovo impianto di incenerimento nella zona di Roncigliano (frazione di Albano), in vista della sentenza del Tar del Lazio, prevista per il prossimo 27 ottobre, a seguito di tre ricorsi presentati dagli abitanti di tutta la zona dei Castelli. Leggi tutto “Albano-Terzigno due facce della stessa medaglia. Corteo contro l’inceneritore di Albano laziale”

L’università in Molise

[riceviamo da Fabio Barca del collettivo universitario Duekappaotto e pubblichiamo volentieri!]

È iniziato un nuovo anno accademico all’Università degli studi del Molise, un anno segnato fortemente dai tagli imposti dai ministri Gelmini e Tremonti.  L’ultima riforma dell’università sta rendendo difficile la vita degli atenei italiani, specialmente di quelli piccoli come il nostro: anche quest’anno – per far fronte alle spese – c’è stato un aumento consistente delle tasse e si sta già parlando di un ulteriore aumento per il prossimo. Leggi tutto “L’università in Molise”

ce n’est qu’un debut! Cronache dalla Francia in lotta

Da un mese e mezzo circa in Francia assistiamo a imponenti proteste popolari contro il progetto di riforma delle pensioni del Governo Sarkozy: si tratta del tentativo, che risale al lontano 1992, di trasformare il sistema pensionistico francese da retributivo a contributivo, e di innalzare l’età pensionabile a 65 anni, fissando la pensione d’anzianità a 67. La riforma ha l’obiettivo di tagliare drasticamente le pensioni della classe lavoratrice: un regime contributivo, infatti, a differenza di quello retributivo, lega la pensione non all’ultima busta paga percepita ma ai contributi versati; si calcola che ciò comporti la riduzione della pensione dall’80% al 60% circa dell’ultima busta paga percepita. L’aumento dell’età pensionabile ha lo stesso scopo, evidente, nella misura in cui costringe a versare più contributi, lavorare più a lungo, percepire una pensione più bassa, oltretutto riducendo le possibilità di occupazione giovanile. Leggi tutto “ce n’est qu’un debut! Cronache dalla Francia in lotta”

21 ottobre, Lione: lotte e scontri in piazza

Un’ altra giornata di proteste e scontri a Lyon: i lavoratori del settore dei trasporti hanno deciso di continuare lo sciopero, poco più della metà dei mezzi disponibili, sarà garantito al 70%.

Dalla raffineria di Feyzin, i lavoratori non fanno uscire carburante e hanno rinnovato lo sciopero fino alla prossima riunione generale di domani. Il personale si mobilita in attesa di istruzioni da parte dei sindacati nazionali. Leggi tutto “21 ottobre, Lione: lotte e scontri in piazza”

20 ottobre, Parigi: Tolbiac occupata!

Da questa mattina il Centre Mendez France della Sorbona nel tredicesimo arrondissement, la struttura dove si tengono i corsi dei primi anni e dunque quella che accoglie il maggior numero di studenti, è occupato. La maggior parte di chi arriva in facoltà si infila direttamente nell’enorme anfiteatro N, dove si discute come continuare la protesta mentre gruppi di studenti bloccano gli ascensori perché i corsi non possano iniziare nemmeno nelle aule. Leggi tutto “20 ottobre, Parigi: Tolbiac occupata!”

Verremo ancora alle vostre porte e grideremo ancora più forte…

[riceviamo da Federica Ciarlariello dell’UdS di Campobasso e pubblichiamo volentieri!]

In Piazza San Francesco l'aria è elettrica e frizzante, la mattina
dell'8 Ottobre, perchè più di ottocento studenti di Campobasso, Santa
Croce e Casacalenda sono scesi in piazza per gridare tutta la loro
rabbia e la loro delusione riguardo allo scempio che il nostro ministro
dell'Istruzione sta facendo della Scuola Pubblica.
 Leggi tutto "Verremo ancora alle vostre porte e grideremo ancora più forte…"

…e alla fine fu il buco

Il Sistema Sanitario Regionale del Molise è in rosso. E’ una verità incontestabile con la quale tutti i cittadini molisani hanno avuto a che fare quanto meno nell’ultimo lustro. Giornali e televisioni locali ne parlano ormai da tempo come un fatto assodato e verificato, un dato immutabile inevitabile; quello che è ed appare come un intricato sistema di storture umanamente concepite, è diventato negli anni una sorta di Verità inviolabile; nonostante i ripetuti cambi di assessore, il commissariamento, il Piano di risanamento, insapiditi da tagli grossi e grossolani, pare che la via d’uscita dal tunnel del deficit della Sanità, semplicemente, non esista. Eppure, come si dice in questi casi, non è sempre stato così; è una situazione creatasi passo per passo, figlia senz’altro di una crisi nazionale del SSN e delle ripetute riforme susseguitesi dal 1992 in poi, ma sostenuta ed aggravata da una gestione a livello locale miope e corporativa, quando non clientelare e sperperatoria. Leggi tutto “…e alla fine fu il buco”

Una modesta proposta

Una modesta proposta

TRATTURI – saperi del Molise in movimento


“E tu?” “Io a Bologna, sono quasi dieci anni.”

Tu, sempre a Milano?” “Sì.”

E ora che ti sei laureata, pensi di tornare?” “Non credo, a fare cosa? Dopo tanto tempo…”

Che sorpresa, che fai di bello?” “Io sono rimasta a studiare qui, a Campobasso.”

Oramai vivi a Napoli (Torino, Roma, Pescara, Parigi, Pisa, Parma…), quindi… Sì, difficile che possa ritornare.

Emigrazione. C’è chi parte per studiare, valigia pronta a 18 anni, e sono i più fortunati; chi parte per lavorare; chi – e sono sempre più numerosi – per fare entrambe le cose. C’è chi resta, ma è come se fosse partito/a, ché la rete di relazioni si interrompe, si taglia da entrambi i lati.

Più tradizionale del Corpus Domini, antica quanto i caciocavalli, l’emigrazione è il vero marchio di fabbrica del Molise, tristemente conteso dal resto del Meridione: le relazioni umane si allentano o si spezzano, surrogate da un vasto corredo di rimpatriate, ri-conoscenze, nostalgie, sughi congelati e verdure sottolio; a restare sono luoghi ciclicamente abbandonati, esperienze collettive interrotte, territori che si ritrovano senza memoria, con quelli/e che restano costretti ogni volta a ricominciare daccapo.

A partire da questo retroterra di esperienze condivise ci siamo ritrovati – studenti, studentesse, lavoratori e lavoratrici precari, alcuni partiti, altri rimasti – a ragionare… Leggi tutto “Una modesta proposta”