La sanità molisana ostaggio del debito (parte prima)

Comitato No Debito Molise

di Paolo Di Lella

Di cosa parliamo?

Nel capoluogo molisano, negli ultimi mesi, abbiamo visto nascere e svilupparsi un ampio fronte di mobilitazione a difesa della sanità pubblica, contro il tentativo del governo regionale – innegabilmente inserito in un più generale contesto nazionale – di smantellare il servizio sanitario pubblico favorendo il privato nell’acquisizione di settori strategici della sanità.

A livello regionale, come a livello nazionale, qualsiasi discorso inserito nel campo delle possibilità passa attraverso la questione cruciale del debito. Se in campo nazionale ed europeo è sempre vivo il dibattito sull’inevitabilità o meno del rientro dal deficit, per quanto concerne le regioni, tale opportunità è da ritenersi praticamente inattuabile sia per specificità giuridiche proprie delle istituzioni regionali, sia a ragione dell’inagibilità politica che inevitabilmente incontrerebbe una simile proposta.

In quest’articolo, quindi, assumeremo il paradigma del pagamento del debito come una prospettiva ineluttabile e, di conseguenza, procederemo ad analizzarne la struttura cercando di individuare le criticità, in altre parole quei capitoli di spesa che pesano sulla collettività senza, tuttavia, determinare un’offerta sanitaria universale ed efficiente.

Ci avvarremo, nel fare ciò, dell’ottimo lavoro di analisi compiuto in questi ultimi mesi dal Comitato Pro-Cardarelli, dal Coordinamento delle associazioni, nonché dal Comitato molisano No-Debito che, insieme al PRC, ha il merito, se non altro, di aver assunto più di ogni altra forza in campo, il punto di vista dei lavoratori dell’indotto ospedaliero e di quei cittadini che non possono permettersi servizi a pagamento. Come dire: un punto di vista di classe. Leggi tutto “La sanità molisana ostaggio del debito (parte prima)”

Il Molise come non l’avete mai visto

Nell’ultimo post abbiamo parlato del rapporto pubblicato recentemente da Sbilanciamoci!, che prova a dare un quadro del livello di benessere raggiunto dalle regioni italiane sulla base del Quars, un indice alternativo al PIL, ideato appositamente per misurare la “Qualità dello sviluppo regionale”. In altre parole, il Quars tenta di dare conto di una serie di fattori che “fanno” la qualità della nostra vita, di cui il PIL non tiene conto, come la salute delle persone e dell’ambiente, l’uguaglianza e la giustizia sociale, il livello culturale e di istruzione, la garanzia di diritti per tutti/e.

Appena il rapporto è uscito, siamo andati subito a guardare i dati relativi al Molise: quella che segue ne è una sintesi, mentre qui accanto trovate il grafico “a ragnatela” che esemplifica i risultati ottenuti dalla nostra regione. Leggi tutto “Il Molise come non l’avete mai visto”

L’Italia come non l’avete mai vista (parte prima)

Questa immagine deformata dello stivale non è il disegno di un alunno poco diligente di terza elementare, al quale viene richiesto, nell’ora di geografia, di ricalcare sul quaderno la cartina dell’Italia; né è il frutto dell’opera di un cartografo che ha smarrito ogni più elementare nozione di disegno in scala. È l’“Italia come non l’avete mai vista” proposta dal rapporto annuale di Sbilanciamoci!

Questa carta non è stata costruita per riprodurre in scala le dimensioni del nostro paese: è stata pensata dai ricercatori di Sbilanciamoci! per mostrare il livello di benessere raggiunto in ognuna delle regioni italiane.

Ma che cosa si intende esattamente per “benessere”? Come lo misuriamo? E in Molise, che livello di “benessere” c’è? Leggi tutto “L’Italia come non l’avete mai vista (parte prima)”

Mercato coperto, arcano scoperto. Parte II: La nostra risposta #occupymercatocoperto

Qualche giorno fa ci eravamo lasciati con la questione tutto sommato in sospeso, adducendo motivazioni piuttosto improntate alla difensiva. Motivazioni di resistenza e di denuncia di uno stato di cose il cui pestilenziale odore di marcio ormai è insopportabile. Tale situazione, come detto in chiusura d’articolo, vede due possibili vie di sbocco. O il perpetuarsi della stessa, al prezzo di perseverare nel processo di polarizzazione della ricchezza e conseguentemente del potere, a cui necessariamente fa da contorno la distruzione del territorio, oppure l’affermarsi di una idea di una possibile rottura con tutto questo schifo. Idea che deve farsi necessariamente atto se non vuole restare nell’ambito del probabile.

Ma per fare ciò è necessario fare un passo indietro, rispondendo alla semplice ma per nulla scontata domanda: qual’ è l’importanza di tenere in vita il mercato coperto? Leggi tutto “Mercato coperto, arcano scoperto. Parte II: La nostra risposta #occupymercatocoperto”

Mercato coperto, arcano scoperto. PARTE I: Come i palazzinari si appropriano degli spazi sociali

 

In questi tempi in cui si stanno ridefinendo molti aspetti del vivere civile in tutto l’Occidente, in particolare per ciò che riguarda la disponibilità alimentari (= accordi commerciali), andare a vedere come una parte della società campobassana si rapporta con il proprio territorio attraverso i consumi, spero possa essere utile a un qualche dibattito riguardo la sovranità alimentare e la situazione delle gestione delle risorse.

Così parlare del mercato coperto di Via Monforte potrebbe essere un primo passo verso una riflessione collettiva riguardo il cibo.

Inoltre la vicenda compobassana risulta emblematica sia in considerazione della centralità che il capoluogo ha nei confronti di tutta la regione, sia perché le vicende di quel luogo sono rappresentative del passaggio epocale che l’intero occidente compie.

A livello burocratico, l’offensiva sembra essere giunta ad uno stallo dovuto all’inerzia, alla non-amministrazione, dell’amministrazione comunale. Ciò alla morte dell’imprenditore campobassano Di Biase, quando il project financing in corso si è arrestato e oggi, praticamente, non vi è nessun progetto relativo a questo spazio sociale.

Per questo è l’ora di agire e intraprendere la strada della rottura con l’ideologia dominante di cui tutti siamo partecipi.

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Eolico selvaggio again. Santa Maria della strada e le notizie fasulle

Apprendiamo da un comunicato stampa della Rete contro l’eolico selvaggio che un altro luogo di interesse artistico, paesaggistico e turistico, la chiesa di Santa Maria della Strada di Matrice, corre  il pericolo di essere invaso dalle pale eoliche.

Curiosa poi la notizia pubblicata dalla Gazzetta del Molise, secondo la quale il comitato per la Valutazione di Impatto Ambientale avrebbe già dato parere positivo per l’impianto- mentre invece, come precisa la Rete, la decisione non è stata ancora ufficialmente presa. L’articolo, a firma di Assunta Domeneghetti, si basa sulle dichiarazioni del responsabile del Servizio Valutazione e prevenzione ambientale, Francesco Manfredi Selvaggi, che ha affermato, prima che qualsiasi decisione fosse presa, ma evidentemente dandone per scontato l’esito, che “l’impianto non sconvolgerà le vedute”.

Presto torneremo sull’argomento eolico selvaggio, intanto vi segnaliamo qualche link per approfondire. Leggi tutto “Eolico selvaggio again. Santa Maria della strada e le notizie fasulle”

Lo strano caso del Registro Tumori

Nell’Italia della spettacolarizzazione della vita anche la morte deve essere un evento. Spettacolari sono i servizi dedicati ai funerali di Stato dei soldati italiani che con cadenza costante muoiono in guerra, spettacolari sono stati i funerali delle vittime del terremoto a  L’Aquila, spettacolari sono stati i funerali del papa nel 2002. E quanto più sono enfatizzati  questi eventi tanto più vengono rese normali, accettabili, inevitabili, le morti sul lavoro, le morti  sulla strada, le morti per tumori.

Questi morti non meritano le prime pagine dei giornali, non meritano i servizi strappalacrime dei telegiornali, non meritano la nostra attenzione. Ed è proprio per questo che dobbiamo parlarne.

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25 aprile 2012. Le iniziative resistenti

ISERNIA- CASTELNUOVO

ore 10- appuntamento a p.zza della stazione a Isernia

ore 11.30- Castelnuovo al Volturno, presso il Monumento al Partigiano ai piedi del Monte Marrone e sulla stele che ricorda il partigiano Giaime Pintor: manifestazione con interventi dell’ANPI, di sindacati, associazioni, movimenti e studenti aderenti al CAAM (Comitato Antifascista e Antirazzista Molisano)

In seguito si salirà fino al monumento dedicato al Corpo Volontari della Libertà, dove si  concluderà la manifestazione.

ore 17.30 Isernia, p.zza della stazione: assemblea aperta a tutti i cittadini a cura dell’Unione degli Studenti, sui temi della Costituzione, la Democrazia e l’Antifascismo ai nostri giorni

(Anc)Ora e sempre, RESISTENZA

Verso un 25 aprile antifascista, antirazzista e antisessista

 

Anche quest’anno arriva, puntuale, il 25 Aprile, festa della liberazione dal nazi-fascismo. Un po’ meno puntuali sembriamo essere noi. Già, ma noi chi? Perché il 25 Aprile, oltre che essere la festa dei partigiani comunisti che combatterono contro le forze di occupazione naziste e contro la repubblica di Salò costituita da Mussolini in fuga, sembra essere diventata sempre più qualcosa che pone i comunisti e gli antifascisti di oggi di fronte al dilemma della propria identità. E questa, a dispetto di quello che troppo spesso si dice sui dubbi, non è una buona notizia.

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