Non esistono più i fascisti di una volta!


Eh sì, care lettrici e cari lettori, un po’ come la primavera e l’autunno anche i vecchi fascisti sembrano spariti: vedete forse in giro svastiche, celtiche, fasci littori? Conoscete qualche organizzazione che rivendica orgogliosamente il proprio attaccamento al glorioso Ventennio? Macchè, niente. Ci speravamo, con CasaPound, ma loro insistono con questa strana idea di geometria non euclidea e dicono di essere di EstremoCentroAlto (stiamo ancora con gli occhi puntati al cielo per vedere se avvistiamo Iannone): certo, la bandiera di Blocco Studentesco ripropone il simbolo del British National Party degli anni ’30, ma chi può cogliere queste finezze? Ogni tanto si salutano dicendosi “Eja!” però non arrivano ad “Alalà” e uno può pure pensare che in realtà si vogliano dire “e jà”, in molisano, e che sbaglino a scrivere (possibilissimo: i linguisti stanno ancora studiando questo video: http://www.youtube.com/watch?v=24K5c-uksFw per capire che lingua parla l’esponente di CasaPound Bari).

Insomma, amiche e amici, abbiamo difficoltà a riconoscerli: la verità però non è che non esistono più, ma che si nascondono, si camuffano.

Possiamo capirli, in verità, anche noi ci nasconderemmo se fossimo come loro: pochi, passano le giornate a prendersi a cinghiate, provano a fare un corteo nazionale (26 Novembre scorso, a Napoli) e finiscono a fare il girotondo dentro una piazza, insomma, essere fascisti camuffati oggi non è proprio una bella vita. Possono consolarsi solo con l’incredibile fantasia dei loro travestimenti, infatti li trovate dappertutto: uno dei loro travestimenti preferiti, comunque, resta quello da comunisti. O meglio, si travestono da ciò che per loro significa essere comunisti: fanno gli alter-mondialisti, ambientalisti, raccolgono le cartacce da terra, si fanno crescere le barbe, abbracciano i gay senza paura, queste cose qua.

In Molise non possiamo lamentarci: oltre all’eroico Pierfrancy di CasaPound Isernia, c’è una piccola associazione in verità molto presente sul territorio campobassano, si chiama FareVerde. Il primo Dicembre scorso hanno organizzato un convegno sulla decrescita, c’era il vescovo, l’associazione Malatesta e il movimento Decrescita Felice, oltre al movimento 5 Stelle che ha candidato alle recenti regionali Simone Cretella, anima del gruppo FareVerde Campobasso.

 

Fare Verde è un’associazione ambientalista italiana nata nel 1986 all’interno del Movimento Sociale Italiano e più precisamente della corrente rautiana. Col tempo si è via via allontanata dal partito anche a seguito della svolta di Gianfranco Fini (i.e. della presa di distanza formale dal fascismo avvenuta al congresso di Fiuggi del 1995, n.d.r)alla linea politica, ed oggi è un’associazione apolitica indipendente pur annoverando generalmente tra le sue fila persone ideologicamente vicine alla destra sociale.” (fonte: it.wikipedia.org, fino al 2010. Poi un utente di Wikipedia chiamato FareVerde ha corretto la voce, che oggi più sobriamente recita: “Le prime iniziative dell’associazione si ebbero in occasione del disastro di Chernobyl, con la partecipazione a varie iniziative contro il nucleare sotto forma di movimento spontaneo, capitanato dal fondatore Paolo Colli e nato da ragazzi del Fronte della Gioventù di Roma, dal quale si è successivamente resa autonoma”.)

 

Vediamo un po’ l’organigramma di quest’associazione apartitica, senza legami dichiarati con l’MSI.

 

Massimo De Maio, presidente: gli articoli su nucleare di Massimo De Maio, pubblicati sul sito dell’associazione, sono sistematicamente linkati sul sito di AriannaEditrice, casa editrice dall’identità confusa, apparentemente attenta a problematiche ambientali, in realtà strettamente connessa agli ambienti della destra sociale e del comunitarismo. Tra gli autori di AriannaEditrice spiccano Costanzo Preve, ex marxista convertito al comunitarismo, e Alain de Benoist, scrittore francese e fondatore del movimento della Nouvelle Droite (Nuova Destra)

Cladia Iacobelli, vicepresidente: membro della commissione Agricoltura e Ambiente della fondazione Nuova Italia di Gianni Alemanno (insieme ad un altro esponente di Fare Verde, Francesco Pristerà); coinvolta nel recente scandalo denominato “Parentopoli” che ha investito il Comune di Roma, è stata infatti assunta all’Acea, l’azienda comunale che si occupa di energia elettrica e acqua.

Giulio Buffo, membro del Collegio dei Garanti: consigliere regionale di maggioranza nel Lazio, con la sua “rete di associazioni di volontariato” denominata Arcipelago Nazionale ha fatto campagna elettorale per Renata Polverini. Ha aderito di recente a Futuro e Libertà. Legato agli ambienti dell’estrema destra romana degli anni ’70-’80, amico di quel Paolo Di Nella ammazzato nel 1983 e commemorato tutti gli anni da tutta la destra romana.

Giancarlo Terzano, membro del Direttivo Nazionale: ha firmato il manifesto dell’antimodernità, scritto da Massimo Fini e Alain De Benoist, teorico dell’estrema destra negazionista francese; ha intervistato per Fare Verde Marco Tarchi, teorico e fondatore di Terza Posizione, gruppo cd. Nazimaoista degli anni ’70.

E infine, si licet magna cum parvis componere…

Simone Cretella: dopo un passato nel Fronte della Gioventù ha fatto carriera e oggi è nel direttivo nazionale di FareVerde, responsabile gruppi locali e tesseramento.

 

Insomma, gira che ti rigira old habits die hard, il primo amore non si scorda mai…ma perché ve ne vergognate, amici (insomma…) fascisti? Fate coming out, coraggio! Che paura avete? Prendete Lele Mora, aveva Faccetta Nera come suoneria del cellulare, mica se ne vergognava, anzi la faceva sentire a tutti ed era felice (prima, ora che è in galera un po’ meno…). Oppure Ciarrapico, mica ha mai nascosto di essere fascista, ed è libero ricco e felice!

Insomma, uscite fuori, senza timori! Anche perché potete travestirvi come volete, ma come vedete vi riconosciamo sempre: e se è possibile darvi un consiglio estetico, tra i tanti travestimenti che avete adottato quello da pagliacci resta sempre il migliore, vi calza a pennello! 😉

Se non li (ri)conoscete

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2 risposte a “Non esistono più i fascisti di una volta!”

  1. Beh, mica vero che si mimetizzano così tanto, nell’agro romano i fascisti stanno alzando la cresta e senza più remore stanno facendo una vera e propria campagna di conquista: assalgono piccole realtà locali, in genere attività sociali, si presentano in 15 con cane nero al guinzaglio e fanno palesi provocazioni e minacce. Già diverse piccole realtà hanno preferito cambiare aria e lasciare che questi buzzurri occupassero i loro spazi con il lavoro di una vita. Si guardano bene dall’andare dai contadini perché quelli hanno la doppietta facile, in compenso vanno dalle vedove e nelle associazioni terapeutiche per disabili mentali. E ci vanno con documenti illeciti del comune che appoggia il loro operato.
    La situazione è allarmante, anche se sono ridicoli sono pericolosi. Perché non se ne parla davvero?!

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