Il Professore che non convince: riflessioni pacate sul femminicidio e su chi vuole negarlo

Pier Paolo Giannubilo è un giovane professore del Liceo Scientifico di Campobasso, noto, amato o comunque rispettato dai suoi studenti ed ex studenti, che trovano in lui un interlocutore sempre stimolante. Molti tra di noi, in redazione, l’hanno avuto come docente, lo seguono su Facebook e non hanno potuto fare a meno di notare un testo, pubblicato il 19 Maggio scorso, che inizia così:

“IL FEMMINICIDIO CHE NON CONVINCE – Vogliamo parlarne, senza isterismi e con cognizione di causa? Pubblico due note, la prima è una statistica, la seconda viene dal Fatto Quotidiano, a firma di F. Tonello.”

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Un muro da abbattere e la potenza di una storia collettiva

occupymordor-xm24-140413-webNegli ultimi mesi abbiamo parlato diverse volte, su questo blog, degli spazi sociali occupati e in pericolo di sgombero in giro per l’Italia, e di quanto sarebbe necessario avere anche in Molise uno spazio libero e autogestito, in cui fare cultura e socialità al di fuori delle logiche di mercato, in cui fare politica senza dover avere la tessera di qualche partito.

Abbiamo parlato anche – questo un annetto fa- di Blu e del suo murales antimilitarista al Terminal di Campobasso, che alcuni amministratori miopi e ignoranti avrebbero voluto cancellare per il suo significato sovversivo.

Non possiamo che raccontarvi, allora, la bella iniziativa di domenica scorsa a Bologna, quando davanti a diverse centinaia di spettatori – ma spettatori solo per quella sera, come si è precisato all’inizio!- Wu Ming ha raccontato e spiegato la recente opera di Blu sul muro di ingresso di XM24.

Qui potete esplorare il murales in tutti i suoi dettagli, qui potete leggere un articolo che lo descrive e qui  trovate alcuni materiali audio e video sulla serata. Leggi tutto “Un muro da abbattere e la potenza di una storia collettiva”

[Bologna] Bartleby, una storia infinita

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Due giorni fa DIGOS e Polizia di Stato, probabilmente col consenso dell’amministrazione dell’Ateneo bolognese, hanno chiuso e sequestrato l’Aula Roveri, un’aula della facoltà di lettere occupata di recente dal collettivo Bartleby, con l’obiettivo di proseguire le attività che si svolgevano nella vecchia sede di Via San Petronio Vecchio, sgomberata e murata lo scorso 23 gennaio (della vicenda di Bartleby e altri spazi bolognesi abbiamo già parlato qui).

Nell’esprimere la nostra piena e incondizionata solidarietà, unita all’augurio che a Bologna si occupino mille spazi, compresa la casa del Rettore, del Preside della Scuola di Lettere e di tutto il corpo docenti, condividiamo alcune riflessioni sparse discusse al nostro interno. Leggi tutto “[Bologna] Bartleby, una storia infinita”

No Muos: Yankee go HOME!

Guerra. E’ il modo attraverso il quale si agisce in un sistema sociale ormai totalmente determinato da quello economico, che, di per sé, si basa sull’accaparrarsi individualmente il più possibile della ricchezza prodotta con il lavoro di tutti, una guerra di appropriazione appunto, di sopraffazione fisica, psicologica o istituzionale.

Così, costi quel costi per le generazioni future, la competitività teorizzata quale motore dell’agire umano ci è istillata goccia a goccia dalla televisione dalla scuola e dai contratti di lavoro fin quando, un giorno che non basta più la mediazione verbale, quando non ci resta più niente da dire, la competitività smaschera il capitalismo e si trasforma in Guerra, questa volta con la G maiuscola.

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Fiesta antifascista !

Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa nota del CAAM (Comitato Antifascista Antirazzista Molisano)
Il prossimo venerdì 1 Febbraio si svolgerà a Campobasso presso il Fun-Key Club la Fiesta Antifascista organizzata dal CAAM (Comitato Antifascista e Antirazzista MolisanFiesta Antifascista del CAAMo). La serata inizierà alle ore 20,00 con la cena sociale e proseguirà con musica DJ Set. L’iniziativa è stata organizzata per raccogliere fondi per le spese legali dei compagni denunciati per la manifestazione antifascista del 29 ottobre 2011 ad Isernia.
Il 29 ottobre 2011 il gruppo fascista Casapound aveva organizzato una iniziativa di propaganda nella città di Isernia. Mentre le istituzioni locali autorizzavano il raduno fascista, addirittura consentendo che questo avvenisse nella “Sala Gialla” della provincia, associazioni e singoli antifascisti sono scesi in piazza per esprimere la propria ferma opposizione.
Nonostante nella giornata del 29 ottobre non si fossero verificati incidenti e, in relatà, neppure momenti di tensione, circa un anno dopo sette antifascisti molisani sono stati condannati con decreto penale a pagare una multa di di 1.350,00 euro a testa per “manifestazione non autorizzata” perché “intonavano in prossimità del Palazzo della Provincia slogan del tipo <<il Molise è antifascista>> intonando la canzone Bella Ciao.
Con la Fiesta Antifascista di venerdì prossimo puntiamo a raccogliere fondi e continuare l’attività di denuncia di questo episodio repressivo.
Cosa ci porta a mobilitarci per impedire che anche sul nostro territorio mettano radici gruppi come Casa Pound?
Le organizzazioni fasciste non sono gruppi di individui che semplicemente professano un’idea di società differente della nostra. Il fascismo non è una opinione con cui confrontarsi. Il fascismo è sempre stato la pratica sistematica e organizzata della violenza politica al servizio del potere e Csapound ne è un chiaro esempio. Negli ultimi giorni, una inchiesta della magistratura su Casapound a Napoli che ha portato a 10 arresti, ci ricorda abbastanza bene a quale tipo di attività siano dediti certi personaggi: un attentato incendiario contro un centro sociale, accoltellamenti e aggressioni ad oppositori politici fino alla minaccia di stupro ad un a studentessa di religione ebraica. E’ interessante constatare come questi figuri avessero degli ottimi rapporti con la destra istituzionale. Per quanto i fascisti cerchino sempre di confondere le carte (e talvolta ci riescono anche), la loro reale natura è questa. La storia ci ha mostrato a cosa porta il nazifascismo, sta a noi impedire che si verifichi ancora.

Bologna: Bartleby, Atlantide, XM24 resistono

Pochi giorni fa a Bologna è stato occupato l’ex convento di Santa Marta, all’angolo fra Strada Maggiore e via Torleone, alla fine di un corteo in difesa dello spazio autogestito Bartleby, vergognosamente sgomberato lo scorso martedì da uno spazio di proprietà dell’università, proprio mentre anche altri due spazi sociali sono a rischio – Altantide e XM24.

Aggiornamento: stamattina (30 gennaio) l’ex convento è stato sgomberato e restituito così alla polvere e all’abbandono. Bartleby, dall’aula occupata di via Zamboni 38, annuncia nuove iniziative per i prossimi giorni.

 

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CasaPound, ovvero dello scegliere da che parte stare

E’ di qualche giorno fa la notizia dei dieci arresti nei confronti di altrettanti esponenti di CasaPound Napoli: due sono in galera, Giuseppe Savuto ed Enrico Tarantino (quest’ultimo, la cui posizione è più grave, è stato immediatamente scaricato dall’associazione nazionale), mentre altri, tra cui Emmanuela Florino, figlia di un ex senatore di Alleanza Nazionale, sono agli arresti domiciliari. Leggi tutto “CasaPound, ovvero dello scegliere da che parte stare”

“Poveri africani” o rifugiati? Come un problema politico diventa questione umanitaria

IMG_1554Le proteste dei richiedenti asilo fuggiti all’inizio del 2011 dal Nord Africa, e in special modo dalla Libia in guerra, sono esplose nei mesi scorsi un po’ in tutta Italia*. Mercoledì scorso, anche i richiedenti asilo che vivono da più di un anno in vari paesi del Molise, della cui situazione abbiamo scritto più volte, hanno manifestato davanti alla Prefettura di Campobasso.

È imbarazzante il modo in cui ieri la stampa molisana ha trattato della questione**. Tanto per cominciare, i titoli e gli articoli parlano di “immigrati” o di “extracomunitari”: anche volendo trascurare il fatto che “extracomunitario” è un termine discriminatorio (i giornali parlerebbero mai di “extracomunitario” in riferimento ad un cittadino statunitense? Eppure “extracomunitario” vuol dire letteralmente “cittadino di un paese fuori dalla comunità europea”), i giornalisti sono male informati, perché chi ha manifestato sono più propriamente dei richiedenti asilo. Leggi tutto ““Poveri africani” o rifugiati? Come un problema politico diventa questione umanitaria”

Buon 2013

Se questo blog vi sembrava un po’ trasandato ultimamente… presto dovete ricredervi. Stiamo tramando nell’ombra. Siate pazienti e restate sintonizzati su questi schermi. La riunione di fine anno ha portato consiglio: presto vi stupiremo con effetti speciali.