Sommario: un blog che nasce “virtuale”, con discussioni svolte principalmente in rete, può fare il salto, “farsi carne”, diventare un po’ più concreto? Crediamo che la scommessa sia stata vinta, il nostro bilancio della presentazione del blog è più che positivo: siamo arrivati con tanti dubbi, usciamo e ripartiamo con qualche certezza in più e un cantiere di iniziative da costruire… Leggi tutto “Dal virtuale al reale: le nostre valutazioni sull’aperitivo di presentazione del blog”
Generazione stage / esercizi di memoria studentesca
Ovvero di come, riforma dopo riforma, sono riusciti a trasformarci in una generazione di precari complici del proprio sfruttamento e innamorati del lavoro gratuito.
Sommario – Attraverso il racconto della mia/nostra storia, questo articolo parla di come le riforme scolastiche di fine anni ’90 (autonomia scolastica, riforma dell’esame di stato, riforma dell’università), al di là dei cambiamenti pratici che hanno introdotto nella scuola, hanno influito su di noi soprattutto attraverso la penetrazione di un nuovo linguaggio e di una nuova cultura del lavoro, della formazione e del loro reciproco rapporto.
Gli effetti materiali di questo sottile indottrinamento, vestito dei panni apparentemente neutri dell’Orientamento, dello svecchiamento della scuola e dello “stare al passo coi tempi”, si vedono oggi che io e i miei compagni/e iniziamo ad entrare in massa nel meraviglioso mondo del lavoro precario.
Sul mercato del lavoro, infatti, la nostra estrema disponibilità al lavoro gratuito (stage, tirocini, servizio civile, pseudo-volontariato…) abbassa continuamente il potere contrattuale di tutti i lavoratori e le lavoratrici.
Oltre a questo cambiamento culturale e di linguaggio, le riforme di fine anni ’90 introducevano più che altro delle nuove possibilità per le scuole (le scuole “possono” ricevere finanziamenti privati, le scuole “possono” prevedere stage formativi in azienda ecc.). A fronte dell’ira funesta del movimento studentesco (una delle occupazioni più lunghe della storia del liceo scientifico Romita, finita con 6 denunce), i nostri presidi e insegnanti ci dicevano di non fare tanto casino per nulla, che tanto non sarebbero mai state attuate. Oggi, dopo 10 anni di tagli, tutto inizia ad assumere una luce più sinistra…
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Piccola storia delle riforme scolastiche
Il diritto allo studio in Molise
“Cazzo, io vengo dal paese e pago un botto per i trasporti”
“Non è giusto pagare 350 Euro per i libri ogni anno!”
“Ma che cavolo al mio paese non c’è neanche l’ADSL”
“Devo rimanere a Campobasso tre giorni a settima per attività scolastiche, meno male che mia mamma mi fa la ‘mbustarella altrimenti dovrei pagare 10 Euro di pranzo al giorno, ma non posso sempre mangiare panini!”
“Cinema? E chi ci va più, li spendi tu 10 Euro!”
“Audio CD? Me li scarico è un furto pagarli 20 Euro!” Leggi tutto “Il diritto allo studio in Molise”
Verso la manifestazione del 23 Novembre – Spunti di riflessione a partire dal volantino della Rete delle Associazioni e dei Comitati contro l’eolico
Negli ultimi mesi è cresciuta, giustamente, la preoccupazione per la situazione ambientale in Molise. Lo shock di scoprire, per chi qui ci è cresciuto e ci torna solo durante le vacanze, che il territorio regionale è preda di conquistadores che cercano di imputridirlo con rifiuti di ogni genere eludendo ogni forma di controllo in nome dei loro profitti, ha segnato il passaggio di una linea d’ombra tutt’altro che letteraria. Leggi tutto “Verso la manifestazione del 23 Novembre – Spunti di riflessione a partire dal volantino della Rete delle Associazioni e dei Comitati contro l’eolico”
Parlare di omosessualità a scuola
Nella discussione seguita al mio primo articolo, abbiamo parlato della necessità di fare delle attività nelle scuole che sensibilizzino gli studenti e le studentesse sui temi dell’omosessualità (e aggiungerei della transessualità, troppo spesso trascurata, e dell’intersessualità, illustre sconosciuta), e che magari rendano la vita più facile ai ragazzi e alle ragazze gay, lesbiche e bisessuali in Molise.
Come ho anticipato nel commento, a Bologna esistono molte realtà che lavorano in questo senso nelle scuole medie e superiori, con dei progetti veramente interessanti.
Movimenti e Tempi Moderni
Lo scenario del terzo millennio, così come si sta delineando, è attraversato da processi fortemente contraddittori e nel cui ambito il termine globalizzazione assume significati sempre più articolati. Il vecchio nesso tra spazio e politica è stato radicalmente mutato dallo sviluppo di innovazioni tecnologiche, e dal fatto che queste – un tempo funzionali al rafforzamento dell’autorità – sono diventate tra i fattori determinanti della sua crisi. Leggi tutto “Movimenti e Tempi Moderni”
Comunicazione “del e per” il Molise
Tutto ciò che nasce presuppone un’esigenza e, nei migliori dei casi, custodisce in sé una potenzialità di miglioramento per l’ambiente in cui si svilupperà.
Quando per ambiente intendiamo una comunità umana, l’esigenza che si impone ineluttabilmente è quella di creare dei rapporti umani qualificanti per gli individui che la compongono. In tutto ciò la Parola assume un’importanza centrale. “La Parola ripara”, diceva Sartre. La Parola, tuttavia, non basta. C’è una regola che deve cullarla: la rettitudine; e la rettitudine per la parola è la verità, il rispetto coerente e severo dell’oggettività dei fatti. Leggi tutto “Comunicazione “del e per” il Molise”
Le invasioni barbariche – migra(A)zioni
Introduzione – assioma
Per quanto numerosi e importanti siano i tentativi di resistere a una deriva razzista dell’opinione pubblica, del pensiero dominante, delle istituzioni ecc., non si può negare che ciascuno di noi subisca quotidianamente una squallida serie di messaggi discriminatori e violenti… nonché, direi, offensivi per la media intelligenza umana.
La presenza di migranti, di persone che vengono da altri paesi o meglio da altre “comunità”, o dei figli di chi ha creduto di trovare diverse, magari migliori, opportunità in nazioni così distanti da quelle di provenienza, sembra essere percepita come qualcosa di scomodo se non addirittura dannoso. Ma siamo sicuri che proprio il razzismo sia il problema principale? O, forse, non si tratta della punta di un iceberg fatto principalmente di sfruttamento? Leggi tutto “Le invasioni barbariche – migra(A)zioni”
Sorrisi precari
Cercare di essere disponibili. Estremamente disponibili. In uno strano limbo, dove il confine tra disponibilità e sottomissione è labilissimo. E poi sorridere. Sorridere sempre.
Si chiama, tecnicamente, “parasubordinazione”: trattasi di un tipo di rapporto con caratteristiche intermedie tra il lavoro subordinato e quello autonomo. E’ una forma di collaborazione svolta in maniera continuativa, collegata con la struttura organizzativa del datore di lavoro. Sono considerati lavoratori parasubordinati i lavoratori a progetto, i collaboratori occasionali, i somministrati, le partite IVA, i tirocinanti, gli stagisti, i lavoratori con contratti di formazione e le mille altre tipologie di lavoratori considerati “atipici”. Così tanti e così diversi da porre innanzitutto un problema di identità, di riconoscimento di una storia comune collettiva. Che però esiste, perché alcune caratteristiche accomunano per intero questo universo, spacciato come “lavoro flessibile”…